Gli algoritmi di ricerca di Google negli anni si sono affinati e il team di ingegneri dell'azienda di Mountain View integra continuamente nuove funzionalità con cui rendere le ricerche dell'utente più rapide ed efficienti.
Per ottenere tali risultati Big G ha investito in particolare nello sviluppo di applicazioni e servizi basati sugli algoritmi di machine learning, implementando un sistema di search ranking con diversi livelli di comprensione/classificazione delle query e funzioni avanzate di spelling suggestion e correzione in tempo reale.
Modalità di ranking
In linea generale le pagine che compaiono nei risultati di ricerca di Google presentano dei legami con il testo digitato da un utente per la formulazione delle query. Walid Halabi, Web editor di Unlikekinds, avrebbe però osservato che alcune ricerche non rispecchierebbero le logiche attese. Grazie ad alcune analisi avrebbe infatti rilevato dei comportamenti anomali che sembrerebbero suggerire nuove modalità di ranking, con dinamiche che apparirebbero basate su elementi differenti rispetto al consueto meccanismo basato sulle keyword.
Ricercando ad esempio un determinato recapito telefonico, identificato come spam, Google dovrebbe condurre l'utente a dei siti Web che riportano tale numero e lo identificano come quello di un call center. Halabi si sarebbe reso conto che il motore di ricerca rimanda invece ad alcuni contenuti di Unlikekinds, anche se il numero desiderato non è presente nei post, nell'URL o nelle immagini.
Correlazioni
Halabi ha quindi iniziato ad ipotizzare delle possibili spiegazioni. La prima riguarda le correlazioni, infatti nelle pagine del sito Web citato sarebbero presenti alcuni articoli riguardanti numeri telefonici correlati allo spam. Quindi gli algoritmi di Google potrebbero aver individuato una qualche forma di legame, anche se tali post non citerebbero direttamente la sequenza numerica ricercata dall'utente.
Si tratta di un ipotesi plausibile, una funzione di correlazione del genere funzionerebbe infatti in modo molto simile alle funzionalità di autocorrezione o ai suggerimenti di ricerca che Google implementa già da anni.
Comportamenti
Secondo Halabi anche il comportamento degli utenti durante le ricerche potrebbe aver indotto Google a modificare la logica della presentazione dei risultati. Gli algoritmi infatti potrebbero essere stati indotti ad analizzare come gli utenti si spostano tra i vari siti Web alla ricerca della risposta ai loro quesiti. È quindi possibile che il search engine sia stato stato addestrato per rilevare determinati metodi di ricerca cosi da proporre dei risultati più coerenti.
Quando un utente ricerca un numero telefonico non sta solo cercando quella serie numerica, ma si sta anche interrogando sul motivo della chiamata e sulla proprietà dell'utenza telefonica. Tali elementi potrebbero essere stati recepiti dagli algoritmi di Google e sfruttati in modo da proporre ricerche più precise ed utili.
Via Unlikekinds