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Google Chrome: arriva il supporto a passkey

Con il rilascio della versione 108 di Google Chrome per WIndows, macOS e Android è stato implementato ufficialmente il supporto alle passkey.
Google Chrome: arriva il supporto a passkey
Con il rilascio della versione 108 di Google Chrome per WIndows, macOS e Android è stato implementato ufficialmente il supporto alle passkey.
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La relase 108 di Google Chrome che è stata da poco rilasciata porta in dote diverse e interessanti novità, prima tra tutte l’introduzione del supporto per le passkey. Le versioni del celebre browser di “big G” per Windows 11, macOS e Android, infatti, consentono ora agli utenti di effettuare l’accesso a siti e app senza usare password.

Google Chrome: su Windows 11, macOS e Android c'è il supporto a passkey

Per chi non ne fosse a conoscenza, le passkey sono identità univoche memorizzate su computer, smartphone e tablet che fanno da garanzia per la propria identità e vengono richieste al posto delle password tradizionali nei siti Web che le supportano. Si tratta di uno standard che mira ad eliminare le password così come le conosciamo oggi, in quanto ritenute eccessivamente vulnerabili, oltre che scomode da adoperare.

Dopo l’introduzione avvenuta nei mesi scorsi, adesso Google permette quindi di sincronizzare le passkey da Android ad altri dispositivi direttamente tramite il gestore di password integrato o quelli di terze parti (come ad esempio 1Password) che supportano lo standard, mirando a portare le password al pensionamento definitivo.

Su Windows 11 le passkey sono conservate in Windows Hello, mentre su macOS Chrome salva le passkey nel profilo locale e su iOS/iPadOS sono conservate nel Portachiavi di iCloud. Il supporto a siti e app deve essere aggiunto con le WebAuthn API.

Quando l’utente accede per la prima volta, il sito chiede di generare la passkey, vale a dire la coppia chiave pubblica/privata. La prima è conservata dal sito, mentre la seconda resta sul dispositivo. Quando viene effettuato il login successivo, l’utente deve poi confermare l’identità con sequenza, PIN o riconoscimento biometrico.

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