Google Chrome aggiunge un´altra importante funzionalità, il supporto a Native Client. Si tratta di una tecnologia, nello specifico un plugin, in grado di eseguire codice nativo x86 all´interno del browser. Una funzionalità certamente utile sia al browser Google Chrome, ma ancor di più al futuro Google Chrome OS.
Qualche mese fa Native Client era stato oggetto di una competizione indetta proprio da Google, che aveva come obiettivo quello di individuare falle di sicurezza del sistema. Avere un plugin sicuro che consente di eseguire codice nativo x86, cioè quello binario generato da un compilatore tradizionale, è un vantaggio architetturale di non poco conto.
Usando Native Client gli sviluppatori Web possono far caricare alla pagina Web del codice binario x86 compatibile con le specifiche definite da questa tecnologia. Il vantaggio è soprattutto prestazionale, visto che il codice viene direttamente eseguito dal processore e non interpretato come accade con le tecnologie Flash o JavaScript. Inoltre, usando un opportuno binding JavaScript è possibile interagire col plugin e integrarlo all´interno della pagina Web.
Fino ad oggi era possibile usare Native Client solo ed esclusivamente su Firefox. Il plugin per questo browser è accessibile a tutti, così come la procedura di installazione (ndr non proprio agevole). Da oggi in poi, invece, è possibile usare Native Client anche su Google Chrome. Per ora, però, la tecnologia è usabile solo nella versione di sviluppo.
Nota per gli sviluppatori Web. Per usare Native Client bisogna avere una versione di Firefox o Google Chrome abilitata all´utilizzo di questa tecnologia. Inoltre è necessario scaricare e installare l´SDK di Native Client. Il testing dei propri applicativi Native Client richiede anche Python, che viene usato per la creazione dell´ambiente di esecuzione.