I cookie usati da Google per memorizzare le preferenze degli utenti (come per esempio la lingua di default o il numero di risultati per pagina) non scadranno più, come oggi avviene, nel 2038, ma tra due anni.
Questo vuol dire che se per due anni non si accede a Google dalla propria postazione si perderanno questi enormi vantaggi. Attenzione però, perché se - mettiamo - accedete dopo un anno e mezzo, il cookie verrà rinnovato per altri due anni.
La notizia è strillata con enfasi nel blog ufficiale di Google come ennesima dimostrazione dell'attenzione dimostrata nei confronti della privacy degli utenti. 2038 o due anni in realtà cambiano ben poco, visto che la vita tipica di un computer è di tre, quattro, cinque anni. Certo, mi piacerebbe non aver bisogno di cambiarlo da qui al 2038.
Anch'io mi sono trovato però nella condizione di sviluppare una login di tipo single-sign-on, cioè con la possibilità di autenticare gli utenti che accedono a più servizi in un'unico punto (un po' come fa Google, da cui in effetti io e i colleghi abbiamo mutuato l'idea). E ci siamo chiesti per quanto tempo memorizzare le preferenze degli utenti. Siamo partiti da 30 giorni per poi arrivare, cautelativamente, a un paio di mesi. Abbiamo considerato che se un utente usa l'applicazione così di rado che lascia trascorrere più di due mesi, non è un gran danno se deve scegliere nuovamente alcune semplici opzioni.
Vi sono capitati casi simili? Se sì, come vi siete comportati? La riposta, ovviamente, dipende dal tipo di applicazione e dati gestiti.