I ricercatori di sicurezza di CloudSEK hanno da poco scovato un nuovo ransomware chiamato GoodWill che, diversamente da svariate altre minacce informatiche appartenenti alla medesima categoria, non chiede il pagamento di un riscatto alle vittime, ma l’esecuzione di buone azioni, agendo un po’ alla Robin Hood, per intenderci.
Ransomware: GoodWill non chiede il riscatto, ma buone azioni
Andando più in dettaglio, dopo aver infettato il dispositivo preso di mira, il ransomware mostra una schermata tramite cui indica chiaramente cosa è necessario fare per recuperare i file, ovvero essere gentili con il prossimo e con i più bisognosi in generale.
Per la precisione, bisogna eseguire queste tre buone azioni: regalare vestiti o coperte a chi ne ha bisogno e filmare o fotografare l’evento e condividerlo pubblicamente; acquistare cibo per cinque ragazzini poveri e scattare un selfie con loro; recarsi in un ospedale e pagare una visita o una terapia a chi non può sostenere la spesa. Tutto il materiale raccolto deve essere spedito volta dopo volta ai cybercrminali (se così si possono effettivamente chiamare).
Riportiamo di seguito, in forma tradotta, quanto riferito dai ricercatori di sicurezza di CloudSEK al riguardo.
Il team di GoodWill non è affamato di denaro e ricchezze, ma di gentilezza. Vogliamo far sì che tutte le persone del pianeta siano gentili e desideriamo dar loro una dura lezione: aiutare sempre i poveri e coloro in stato di necessità.
Per evitare che il proprio computer possa essere soggetto all’azione di malintenzionati e, più in generale, per evitare minacce informatiche è bene affidarsi all’uso di un buon antivirus come nel caso di Norton 360 Premium.