GoDaddy, una delle società di registrazioni domini più famosa al mondo, ha recentemente avviato una campagna di acquisizioni. E fra gli ultimi acquisti figura Media Temple, un'azienda di hosting molto amata fra i professionisti di settore. Quali sono le implicazioni di questo sposalizio digitale è difficile dirlo, ma c'è già chi esprime dubbi in merito alla portata di questa iniziativa commerciale.
GoDaddy non ha bisogno di troppe presentazioni: attivo dagli albori di Internet, la società si è specializzata in servizi di registrazione e trasferimento domini, a cui si è via via aggiunta un'offerta di hosting per l'utenza media e consumer. Media Temple, invece, è una startup fondata 15 anni fa che si è specializzata in tecnologie innovative per hosting e server - una delle prime ad aver introdotto l'hosting cloud, così come successo per la francese Gandi - capace di sollevare le attenzioni di colossi come Sony, Diesel, Samsung, Volkswagen e molti altri.
La mossa di GoDaddy risponderebbe alla necessità di conquistare sempre più utenza business e professionale, con servizi che siano di altissimo profilo e garantiscano enormi quantità di traffico. La scelta di Media Temple, perciò, in questo senso è più che azzeccata. È lo stesso CEO Blake Irving a sottolinearlo dalle pagine di TechCrunch:
«Media Temple è un brand assolutamente innovativo, ha una tecnologia incredibile. Possiamo imparare molto da loro, sia che si tratti di infrastruttura che di acquisizione dei clienti. Vi sono tonnellate di cose che potremo imparare sia sul versante dello sviluppo che sul marketing.»
L'acquisizione sarà particolare: Media Temple non diventerà semplicemente GoDaddy, ma continuerà con il suo organico e le sue tecnologie sotto il proprio nome, GoDaddy non farà altro che investire in ricerca sviluppo e importare i sistemi Media Temple sui propri servizi. C'è chi è però poco stimolato da questa partnership, ad esempio il developer di fama mondiale Marco Arment, creatore di alcune app di culto come Instapaper. Secondo il developer, la scarsa reputazione di GoDaddy in fatto di hosting potrà avere un impatto negativo su Media Temple, soprattutto perché la grande azienda statunitense avrebbe già deciso di vendere la neoacquisita Virb, generando così malumori. Inoltre, gli attuali proprietari di Media Temple pare che stiano da tempo valutando un "escape plan", un piano di vendita per dedicarsi a nuovi progetti, quindi è probabile che l'organico della società venga presto interamente rinnovato. Insomma, la collaborazione rischia di virare al ribasso, a discapito degli utenti. Sarà così?
Fonti: TechCrunch, Marco Arment