Un recente studio ha rivelato che i social media tendono a favorire contenuti politici estremisti e populisti durante le campagne elettorali. La ricerca, condotta dal Politecnico di Milano, dalla LMU di Monaco e dall'istituto Centai di Torino, ha analizzato oltre 80.000 annunci politici su Facebook e Instagram pubblicati in vista delle elezioni federali tedesche del 2021.
I risultati dello studio mostrano che gli algoritmi dei social media conferiscono maggiore visibilità agli annunci di partiti estremisti e populisti, anche quando i budget pubblicitari sono equivalenti.
Francesco Pierri, ricercatore del Politecnico di Milano e co-autore dello studio, ha spiegato che, analizzando le campagne online, sono emerse significative differenze nell'efficacia della pubblicità e nella capacità degli annunci di raggiungere i target previsti. In particolare, i partiti estremisti hanno ottenuto risultati nettamente migliori, con annunci quasi sei volte più efficaci rispetto a quelli dei loro concorrenti.
L'estremismo attira molta più attenzione sui social
Secondo i ricercatori, questo fenomeno può essere attribuito al fatto che i contenuti populisti e provocatori tendono ad attirare maggiormente l'attenzione sui social media. Gli algoritmi, progettati per massimizzare l'engagement degli utenti, favoriscono dunque questo tipo di contenuti, anche se provenienti da partiti estremisti.
Lo studio ha inoltre evidenziato che, in alcuni casi, il pubblico effettivamente raggiunto dagli annunci politici differisce da quello targettizzato dai partiti. Ad esempio, mentre la maggior parte dei partiti tendeva a raggiungere un pubblico più giovane del previsto, i partiti di estrema destra hanno spesso raggiunto un pubblico diverso.
Questi risultati sollevano importanti questioni riguardanti la trasparenza e la responsabilità delle piattaforme social media nel campo della pubblicità politica. Pierri ha concluso sottolineando la necessità che le piattaforme forniscano maggiore trasparenza sul funzionamento dei loro algoritmi e sulla gestione degli annunci politici. La pressione pubblica e gli sforzi normativi, come il Digital Services Act dell'Unione Europea, rappresentano un primo passo in questa direzione.