Google ha annunciato che, con l’ultimo aggiornamento, la sua intelligenza artificiale Gemini è disponibile per un numero maggiore di adolescenti in tutto il mondo. Questa versione dell’assistente AI supporta infatti oltre 40 lingue. I genitori non devono preoccuparsi troppo, perché Gemini è stato dotato di ulteriori policy e misure di sicurezza. Oltre a ciò, gli adolescenti saranno sottoposti a uno "specifico processo di onboarding" per aiutarli a usare Gemini in modo appropriato. Naturalmente, è anche presente una guida all'alfabetizzazione AI che questi possono consultare. Commentando l'espansione, Google ha affermato: "Gemini è progettato per essere uno strumento utile per gli adolescenti. Può stimolare la creatività e incoraggiarli a esplorare le proprie passioni. Dalla comprensione delle materie scolastiche all'affrontare traguardi importanti come la preparazione all'università, Gemini è qui per aiutare gli adolescenti a imparare e crescere".
Gemini: maggiore sicurezza per ragazzi e adulti
Quando Google afferma che gli adolescenti possono ora utilizzare l’assistente AI, in genere significa che chiunque abbia 13 anni o più può utilizzarlo, con alcune eccezioni. In alcuni paesi, infatti, è necessario avere 14, 15 o addirittura 16 anni. L'elenco include la maggior parte degli stati dell'UE, la Corea del Sud e il Vietnam, una manciata di paesi caraibici e alcuni paesi latinoamericani. In termini di guardrail, Gemini è già piuttosto severo, anche per gli adulti. Data la delicatezza dell'interferenza elettorale, Google ha un divieto assoluto sulle domande sulla politica attuale. Inoltre, quando risponde, è anche piuttosto cauto su questioni legali e mediche (con buona ragione).
Sebbene ci sia stata molta preoccupazione per la capacità dell'AI di aiutare i bambini a copiare durante i compiti scolastici, strumenti come Gemini possono anche essere incredibilmente utili per l'apprendimento. Ad esempio, gli studenti possono usare Gemini per imparare un nuovo concetto. È infatti possibile fare domande di follow-up o chiedere un’ulteriore spiegazione in modo da poter capire meglio l’argomento.