Gemini di Google ora può ricordare le informazioni sulla vita degli utenti, sul loro lavoro e loro preferenze personali. Come segnalato dalla stessa azienda di Mountain View, in un post ufficiale su X, Alcuni utenti possono già sfruttare la nuova funzionalità di “memoria” inclusa in Gemini. Proprio come accade su ChatGPT, tale funzionalità aggiunge contesto alla conversazione corrente. Ad esempio, se si chiede a Gemini di ricordare i propri cibi preferiti, la prossima volta che si porrà al bot una domanda con consigli sui ristoranti, questo potrebbe adattare i suoi suggerimenti alle inclinazioni fornite. La funzionalità di memoria è disponibile solo per gli abbonati al piano Google One AI Premium di Google (al prezzo di 20 dollari al mese). A quanto pare, può essere sfruttata soltanto sul client web, poiché non è ancora arrivata alle app Gemini per iOS e Android.
Gemini: la memoria non viene usata per addestrare il modello.
Nell'interfaccia utente del bot, Google fornisce alcuni esempi di memorie potenzialmente utili per gli utenti. Ad esempio, è possibile usare prompt come "Usa un linguaggio semplice ed evita il gergo", "Posso scrivere codice solo in JavaScript" e "Quando pianifichi un viaggio, includi il costo giornaliero". È anche possibile inserire dettagli rilevanti sull’utente nella pagina "Informazioni salvate" del bot. L'azienda fa notare che la funzionalità, che per ora supporta solo prompt in lingua inglese, può essere disattivata in qualsiasi momento. Tuttavia, le memorie vengono archiviate fino a quando non vengono eliminate manualmente. È inoltre bene ricordare che, come ricordato dalla stessa azienda di Mountain View, le memorie Gemini non vengono utilizzate per l'addestramento del modello.
Le funzionalità di memoria come ChatGPT e Gemini possono essere sfruttate se non progettate attentamente con guardrail. All'inizio di quest'anno, un ricercatore di sicurezza ha scoperto che gli hacker potevano impiantare furtivamente memorie "false" in ChatGPT. Ciò consentiva agli autori della minaccia di rubare efficacemente i dati di un utente in modo perpetuo. La speranza per gli utenti è che ciò non accada anche con la memoria del bot Google.