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GDPR: la UE si prepara a "snellire" il Regolamento

L'Unione Europea sarebbe ormai pronta a semplificare il GDPR, i primi tagli al Regolamento potrebbero arrivare entro l'estate
GDPR: la UE si prepara a
L'Unione Europea sarebbe ormai pronta a semplificare il GDPR, i primi tagli al Regolamento potrebbero arrivare entro l'estate
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Il GDPR (General Data Protection Regulation), normativa europea divenuta a suo modo simbolo di un'eccessiva regolamentazione delle autorità europee nel digitale, sarebbe destinata ad una revisione che potrebbe avvenire già nelle prossime settimane. La Commissione Europea intenderebbe infatti alleggerire alcune delle normative più complesse. Questo con l'obiettivo di favorire la competitività delle imprese del Vecchio Continente nei confronti di Stati Uniti e Cina.

Una proposta per semplificare il GDPR

Introdotto nel corso del 2018, il GDPR è stato accolto inizialmente come un modello di riferimento nella tutela dei dati personali. Negli anni ha però suscitato diverse critiche per l'onerosità degli obblighi imposti, soprattutto a danno delle piccole e medie imprese. La produzione di documentazioni complesse, valutazioni d'impatto e richieste di consenso anche per la fornitura di semplici servizi, hanno rappresentato un carico spesso difficile da sostenere per molte aziende.

A questo proposito, Michael McGrath, Commissario europeo alla Giustizia, avrebbe confermato che la proposta di semplificazione sarà presentata a breve. Con una possibile inclusione nel pacchetto dedicato alle PMI previsto per il 21 maggio 2025. La riforma non intaccherà i principi fondamentali del GDPR ma potrebbe ridurre gli obblighi di documentazione e semplificare alcune procedure. Come per esempio le valutazioni d'impatto sulla protezione dei dati.

Le perplessità dei sostenitori del Regolamento

La riapertura della discussione sul GDPR non mancherebbe comunque di suscitare dei timori. Alcune organizzazioni per i diritti digitali, tra cui EDRi (European Digital Rights), hanno sottolineato che (a loro parere) anche delle modifiche di minore importanza potrebbero scatenare una nuova ondata di lobbying da parte dei giganti del tech già protagonisti in passato di pressioni durante l'elaborazione della legge.

I principi alla base del GDPR, come il diritto fondamentale alla protezione dei dati, restano tutelati dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione. Quindi qualsiasi modifica in grado di intaccarli verrebbe con tutta probabilità bocciata dalla Corte di Giustizia europea. L'UE ha quindi la possibilità di "snellire" il GDPR ma senza comprometterne l'essenza.

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