Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

GDPR: i form precompilati non sono conformi

I form precompilati non hanno valore di consenso esplicito al trattamento dei dati, a sottolinearlo è l'Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea.
GDPR: i form precompilati non sono conformi
I form precompilati non hanno valore di consenso esplicito al trattamento dei dati, a sottolinearlo è l'Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea.
Link copiato negli appunti

A seguito dell'introduzione del Regolamento Generale della protezione dei dati (GDPR) è obbligatorio per tutti i portali web richiedere il consenso esplicito all'utente per il trattamento dei dati di navigazione. In questi mesi i siti Internet si sono quindi uniformati al quadro normativo europeo, implementando i form necessari per la richiesta del consenso alla profilazione o alla semplice conservazione dei dati veicolati tramite browser.

Form precompilati e GDPR

Numerose pagine hanno adottato una serie di form precompilati in modo da rendere più veloce tale operazione per l'utente. Tuttavia secondo una recente dichiarazione di Maciej Szpunar, Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea, questa tipologia di box caratterizzati da opzioni già selezionate non sarebbero conformi con quanto previsto dal GDPR.

Il magistrato ricorda infatti che per essere valido il consenso deve poter essere dato liberamente e soprattutto deve essere informato: bisogna quindi fare in modo che l'utente capisca la motivazione precisa di tale richiesta. Queste due condizioni sarebbero quindi incompatibili con i vari form precompilati presenti su numerosi portali web.

La sentenza di Szpuntar

Per Szpunar questi box impediscono di valutare obbiettivamente il perché e a chi si sta dando il consenso a conservare i propri dati di navigazione. Il giurista in passato aveva espresso anche una sentenza a sfavore del portale di una lotteria online che adottava soluzioni con form precompilati, dichiarando che:

La partecipazione ad una lotteria non è subordinata all'accettazione di accesso ai cookie dell'utente. Da quanto è emerso nessun utente è stato informato del fatto che stava accettando di condividere i propri dati con il portale web. Quindi tale impostazione non soddisfa i criteri del GDPR.

Molto probabilmente la sentenza emessa da Szpunar rappresenterà un precedente a cui faranno riferimento molte altre corti in tutti gli stati comunitari. È anche plausibile che in futuro i legislatori europei decideranno di proibire esplicitamente questi particolari moduli nella futura direttiva ePrivacy.

Via Matthias Matthiesen

Ti consigliamo anche