Nuova versione, la 1.6.5, per Frida, tool progettato per iniettare codice JavaScript all’interno di software per computer e app per gadget mobile a fini di tracciamento, personalizzazione e quant’altro, con novità sia nel supporto delle nuove tecnologie che nella maggiore stabilità complessiva del tool in specifici scenari di utilizzo.
Gli sviluppatori di Frida descrivono il software come una sorta di Greasemonkey per applicazioni native, vale a dire uno strumento per personalizzare l’esecuzione di un programma (che nel caso di Greasemonkey sarebbe il browser Mozilla Firefox) sia che questo giri su Windows, Mac, Linux, Android oppure iOS.
Uno sviluppatore può impiegare Frida per analizzare il traffico di rete di una app per dispositivo mobile, esemplificano ancora i creatori del tool, integrare uno strumento di logging all’interno di un’applicazione realizzata per un cliente e fare altro ancora.
Il codice JS di Frida gira in una versione dell’engine V8 di Google incapsulata nel software da personalizzare, e per quanto riguarda le novità della versione 1.6.5, il team ha aggiunto il supporto a iOS 8.1 e migliorato quello per l’architettura ARM64, ha risolto il bug della disconnessione tra iOS e il collegamento USB al computer in caso di trasferimento di grandi quantità di dati, ha eliminato i crash e gli shutdown non previsti dell’interprete Python.
Via | Frida