Dopo 6 anni dall'ultima release il progetto FreeDOS torna a far parlare di se grazie al rilascio di una nuova versione stabile. FreeDOS è un sistema operativo nato come alternativa open source a Microsoft DOS, ovvero l'OS sviluppato dall'azienda americana prima di Windows. L'obbiettivo primario del team di sviluppatori FreeDOS è offrire la possibilità agli utenti di utilizzare computer anche molto datati che purtroppo non sono più utilizzabili con i moderni sistemi operativi. Si tratta quindi di qualcosa dedicato alla quella nicchia di persona che restaurano e collezionano hardware vintage.
FreeDOS 1.3 introduce diverse novità interessanti oltre a varie migliorie rispetto alla precedente release. È stato ad esempio implementato un nuovo kernel, dedicato ai chip 2034 e 8086, che integra il supporto al file system FAT32. Novità anche per quanto riguarda l'installazione tramite floppy disk, grazie ad un innovativo algoritmo di compressione ora il numero di dischetti necessari è stato dimezzati. I developer hanno anche lavorato sul supporto all'IPv4 stack, rendendo le operazioni di connessione alla rete internet più immediate, ed all'installazione sui sistemi MBR (Master Boot Record), offrendo un processo di configurazione notevolmente più semplice.
FreeDOS 1.3 richiede solo 20MB (MegaByte) di spazio su disco per essere installato, mentre se si preferisce utilizzare una versione più fornita di tool e giochi si arriva ad un massimo di 275MB. All'interno dell'immagine d'installazione è presente un editor di testo, oltre ai pacchetti dei noti Vim ed Emacs, un browser web testuale ed un file manager.
Tale sistema, come già accennato sopra, si rivolge quindi principalmente a coloro che hanno intenzione di rimettere in sesto, magari per scopi educativi o documentaristici, computer di 20 o 30 anni fa che hanno un hardware estremamente limitato per gli standard odierni e dunque risultano essere completamente incompatibili con qualsiasi versione dei sistemi operativi contemporanei. Oltretutto FreeDOS non offre una UI (User Interface) standard ma si basa interamente, per ovvie motivazioni tecniche, sugli input della riga di comando.