Fizz, la piattaforma social anonima pensata per la Generazione Z, sta ampliando le sue funzionalità con l'introduzione di un marketplace dedicato agli studenti universitari. Questa iniziativa nasce da una necessità concreta: gli studenti spesso si spostano tra dormitori e appartamenti, creando un flusso continuo di oggetti da vendere e comprare, come vestiti, libri di testo, biciclette e altro ancora.
Teddy Solomon, co-fondatore di Fizz, ha raccontato di aver personalmente utilizzato il marketplace per acquistare un televisore a 100 dollari da uno studente laureando che stava per lasciare l'università per l'estate. L'anonimato è un elemento chiave di questa piattaforma, che attualmente coinvolge oltre 240 campus universitari e 60 scuole superiori. Fizz si avvale anche di un team in crescita, composto da 30 dipendenti a tempo pieno e 4.000 moderatori volontari dislocati nelle varie scuole.
Secondo Solomon, il mercato per una piattaforma di compravendita locale e focalizzata sulla Gen Z è ancora ampiamente inesplorato. "C'è un certo stigma legato a siti come Craigslist", spiega, "dove si ha paura di essere rapiti se si vende qualcosa. E poi, Facebook Marketplace... la Gen Z non usa Facebook".
I numeri sembrano confermare le sue ipotesi. Dal lancio del marketplace, avvenuto tra marzo e maggio di quest'anno, sono stati pubblicati 50.000 annunci e scambiati oltre 150.000 messaggi privati relativi agli oggetti in vendita. La categoria più gettonata è quella dell'abbigliamento, che rappresenta circa il 25% degli annunci.
Tuttavia, Fizz non è l'unico player in questo campo. Facebook Marketplace rimane un competitor importante, tanto che alcuni giovani utenti dichiarano di accedere a Facebook solo per utilizzarlo. Meta, la società madre di Facebook, è consapevole dell'importanza di questa fascia d'età e sta lavorando per riconquistare la loro attenzione.
Fizz: dall'integrazione di un sistema di pagamento al rischio del cyberbullismo
Al momento, Fizz non integra un sistema di pagamento interno, lasciando agli utenti la responsabilità di gestire le transazioni in autonomia. Solomon prevede di implementare in futuro una struttura di pagamento per rendere il marketplace più user-friendly, ma la monetizzazione non è ancora una priorità. A differenza delle classiche strategie della Silicon Valley che puntano sulla crescita a discapito del profitto, Fizz sembra voler consolidare la propria presenza prima di pensare ai guadagni.
L'anonimato è un elemento distintivo di Fizz, valido anche per il marketplace. Tuttavia, per accedere alla community di una scuola specifica, è necessario verificare un indirizzo email universitario. Questo processo di verifica, seppur non elimini del tutto il rischio di incontrare persone poco affidabili, sembra rassicurare gli utenti che stanno acquistando da compagni di corso.
"Una delle statistiche che ci entusiasma di più è che, in media, ogni venditore riceve due richieste di informazioni prima di effettuare la vendita", ha affermato Solomon. "Se sai che la persona abita nel dormitorio accanto al tuo, non hai motivo di dubitare della sua legittimità. È abbastanza semplice".
Tuttavia, l'anonimato può essere un'arma a doppio taglio. In passato, piattaforme simili a Fizz hanno faticato a mantenere un ambiente sicuro. Un caso emblematico è quello di una community di Fizz in una scuola superiore, dove l'anonimato ha permesso agli studenti di praticare del cyberbullismo nei confronti di compagni e insegnanti.
"Abbiamo dovuto chiudere volontariamente due community a causa dei feedback negativi ricevuti da genitori e amministratori scolastici", ha dichiarato Solomon. Da allora, Fizz ha intensificato gli sforzi sulla moderazione dei contenuti. Inizialmente, la piattaforma si appoggiava a moderatori studenti part-time. Ora, l'azienda ha un team dedicato alla sicurezza e alla fiducia degli utenti, e utilizza strumenti di OpenAI per migliorare la moderazione automatica.