Un decennio fa Internet Explorer dominava il mercato dei browser contro pochi rivali, ma negli ultimi anni le cose sono molto cambiate e il primato è passato a Google Chrome che, secondo i dati più recenti raccolti da Netmarketshare, è in testa con una quota di mercato del 60%.
Il successo di Chrome è facilmente comprensibile, gli sviluppatori di Mountain View hanno puntato sull'innovazione e sul miglioramento delle prestazioni sia su Desktop che su mobile, fidelizzando gli utenti anche grazie all'integrazione con i servizi di Mountain View. Blink, il Web engine fork di Webkit, è sicuramente una delle chiavi di questo risultato.
I vendor rivali hanno spesso tardato ad adattarsi e, a tal proposito, possiamo prendere il caso di Firefox che attualmente deterrebbe un market share di poco superiore all'11%. Per anni il browser del Panda Rosso si è visto sottrarre quote di mercato sempre più ingenti da Chrome, questo perché il team di Mozilla ha impiegato anni per rinnovare il progetto, introducendo feature come Electrolysis e Quantum solo di recente, quando ormai il vantaggio del concorrente era troppo netto per essere recuperato in breve tempo.
Quanto sta accadendo segna la fine di Firefox? Ovviamente no, Mozilla ha ancora molte frecce a disposizione. Di recente è stato presentato, ad esempio, il Fusion Project, ovvero il frutto della collaborazione con il team di Tor, che ha come obbiettivo l'integrazione della Super Private Mode in Firefox.
Mozilla si sta facendo promotrice anche di WebAssembly, il linguaggio diretto rivale di JavaScript per l'in-browser client-side scripting che potrebbe diventare il nuovo formato cross-browser per lo sviluppo sul Web. WebAssembly però non nasce per sostituire JavaScript, ma per fornire una user experience molto più vicina a quella offerta dalle applicazioni native. Mozilla potrebbe dunque ridurre il gap di utenti con Chrome attirando nuovi sviluppatori interessati ai suoi toolkit e da WebAssembly, soluzione che comunque viene supportata tutti i browser più diffusi.
Il mercato dei browser oggi non è spinto unicamente dalle performance che un browser può offrire o dal suo ecosistema di applicazioni ed estensioni, ma anche e sopratutto dalla community di sviluppatori che gravita introno al progetto e, ovviamente, dalle feature che vengono implementare per migliorare l'esperienza utente e la difesa dei dati personali.
Via Ghacks