Le distribuzioni Linux in genere adottano il bootloader GRUB2 per avviarsi. Tuttavia già da diversi anni esistono numerose alternative più o meno popolari come ad esempio systemd-boot, ovvero il componente software integrato nel sistema di init systemd, cioè quello di riferimento per gran parte dei sistemi Linux. Tecnicamente infatti le distribuzioni che adottano systemd possono già avviarsi, anche nei sistemi UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), sfruttano tale bootloader integrato. Tuttavia per una serie motivazioni tecniche i coder delle distribuzioni preferiscono ancora affidarsi all'iper rodato GRUB2 che è tutt'oggi una validissima alternativa per tale compito. Le cose però potrebbero presto cambiare visto che per Fedora 39 alcuni coder hanno proposto di migliorare l'integrazione con systemd-boot.
Nel dettaglio la modifica suggerita riguarda l'installer della distribuzione, chiamato Anaconda, che dovrebbe ricevere alcune patch che consentono agli utenti di installare in modo più semplice Fedora sfruttando come bootloader proprio systemd-boot. A lanciare questa idea è stato il developer Jeremy Linton, che nella mailing list dedicata agli sviluppatori ha esposto il suo parare in merito a tale questione:
"Come primo passo, sfruttando l'opzione chiamata "inst.sdboot" che è già presente all'interno di Anaconda, si potrebbe provvedere a replicare la combinazione di GRUB2+Shim con il bootloader systemd-boot e quindi spostare il kernel più i file di initrd all'intero della partizione EFI definita come ESP (EFI system partition). Questa impostazione non dovrebbe comportare la creazione di un setting definito come "unified kernel images" ecco perché l'attuale configurazione di: dnf, kdumpctl ed il make install presente nella kernel source directory dovrebbero funzionare senza problemi. Infatti gran parte del lavoro di integrazione di systemd-boot è stato già eseguito e rimangono solo due aspetti da sistemare, ovvero: rimuovere grubby dai repository "core" ed eseguire il merge dei shimming package (sdubby)."
Il developer ci tiene a precisare che la sua proposta non punta a pensionare completamente GRUB2 ma si intendec invece creare una coesistenza con systemd-boot.