Dopo l´edizione con GNOME, è la volta di dare un´occhiata all´edizione KDE di Fedora 14, rilasciata il 2 novembre.
Ribadisco che le mie impressioni, disponibili dopo il salto e corredate da una galleria di immagini, si basano su un´installazione effettuata a partire dal LiveCD, segnalate pure eventuali differenze con un´installazione a partire dai media dedicati.
Questa recensione è stata effettuata all´interno di una macchina virtuale creata con VirtualBox 3.2.10. Il processore del sistema host è un AMD Athlon 64 X2 630 (frequenza di funzionamento 2,8 Ghz); alla macchina virtuale sono stati assegnati 512 MB di RAM, 12 MB di video RAM, un disco fisso virtuale SATA da 8 Gigabyte ad espansione dinamica e una scheda di rete virtuale Intel PRO/1000 MT Desktop, gestita da VirtualBox con NAT.
Anche in questo caso, la scelta della lingua è stata effettuata dopo il primo avvio, attraverso la trafila Applications > System Settings > Language.
Il consumo di RAM con la configurazione base del desktop è abbastanza elevato (siamo circa sui 200 MBytes): questo non riduce la fluidità del sistema in utilizzi tipici, ma certamente alza i requisiti minimi. Konqueror e KOffice risultano invece più parchi nelle richieste di Firefox e OpenOffice.org, rispettivamente.
Ho avuto l´impressione (parziale quanto si vuole) di un sistema che risulti globalmente più integrato nelle sue componenti (anche a livello di amministrazione) rispetto all´edizione GNOME: questo potrebbe essere un fattore a favore della scelta di dell´incarnazione KDE di Fedora.
Ecco la galleria di immagini.
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