Euroconsumer, un'associazione europea a tutela dei consumatori, ha avviato una class action contro Apple, accusandola di pratiche anticoncorrenziali che danneggiano i servizi di streaming musicale di terze parti, come Spotify, YouTube Music, SoundCloud e Amazon Music. Al centro dell’accusa vi è la commissione del 30% imposta da Apple sulle transazioni effettuate tramite il suo App Store, che riguarda anche gli abbonamenti a questi servizi di streaming.
Questa commissione, secondo Euroconsumer, ha spinto molte piattaforme musicali a incrementare i prezzi degli abbonamenti per gli utenti iOS. Un esempio citato è quello di Spotify, che ha dovuto alzare il costo mensile per gli abbonati europei da 9,99€ a 12,99€.
Oltre a ciò, Euroconsumer accusa Apple di ostacolare la possibilità per i servizi di streaming di comunicare agli utenti la disponibilità di abbonamenti a prezzi inferiori sui loro siti web. Questa limitazione, secondo l’organizzazione, ha ulteriormente aggravato l’impatto economico sui consumatori, che non hanno potuto beneficiare di tariffe più convenienti.
Centinaia di milioni: profitti ingiusti per Apple
L'associazione stima che Apple abbia ottenuto profitti ingiusti per un valore complessivo di circa 259 milioni, accumulati sovraccaricando gli utenti europei dal 2013. In particolare, secondo i calcoli di Euroconsumer, ogni possessore di iPhone e iPad nell'Unione Europea ha pagato mediamente 3€ al mese in più per i servizi di streaming musicale a causa delle politiche di Apple.
L'obiettivo della class action è quello di ottenere un risarcimento per gli utenti coinvolti, che hanno pagato più del dovuto per gli abbonamenti a servizi non gestiti da Apple, dal 2013 in poi. Inoltre, l'azione legale intende richiamare Apple a una maggiore responsabilità riguardo alle sue pratiche, considerate dannose per la concorrenza.
Questa controversia si inserisce in un contesto più ampio di crescente tensione tra Apple e le istituzioni europee. Recentemente, la BEUC (Organizzazione Europea dei Consumatori) ha accusato Apple di non rispettare pienamente le regole del Digital Markets Act (DMA), mentre la Commissione Europea ha aperto nuove indagini sull’interoperabilità del sistema iOS, accentuando i contrasti tra l'azienda e l'UE.