Gli avvocati che rappresentano Elon Musk hanno depositato una nuova mozione presso un tribunale distrettuale della California chiedendo un'ingiunzione preliminare per impedire a OpenAI di trasformarsi in un'organizzazione a scopo di lucro. La mozione accusa anche OpenAI di avere comportamenti anticoncorrenziali e di "agire insieme a Microsoft" per impedire agli investitori di sostenere rivali come xAI. Come si legge nel documento dedicato: Musk "ha verificato che almeno un importante investitore nel round di finanziamento di OpenAI di ottobre 2024 ha successivamente rifiutato di investire in xAI. Un'ingiunzione per preservare ciò che resta del carattere non-profit di OpenAI, libero da auto-commercio, è l'unico rimedio appropriato".
OpenAI è stata avviata nel 2015 come no-profit, con Elon Musk come uno dei finanziatori iniziali. Dopo l’addio di Musk nel 2018, Open AI è passata a un'entità con profitto limitato nel 2019, con Microsoft tra i suoi grandi sostenitori. Come riportato da un portavoce di OpenAI al sito TechCrunch: "Il quarto tentativo di Elon, che ricicla di nuovo le stesse lamentele infondate, continua a essere completamente privo di merito". La denuncia è l'ultima aggiunta alla lunga battaglia legale di Musk contro l'organizzazione che ha co-fondato e finanziato. OpenAI ha affermato in precedenza che Musk voleva il "controllo assoluto" o una fusione con Tesla e sosteneva piani a scopo di lucro. Elon Musk ha poi fondato un'altra società chiamata xAI. Il suo modello di intelligenza artificiale generativa Grok alimenta varie funzionalità del social network X. Inoltre, offre accesso API per l'integrazione con app e servizi di terze parti.
Elon Musk: in caso di perdita, OpenAI potrebbe non avere i fondi per pagare i danni
Mentre OpenAI è accusata di creare ostacoli al finanziamento di xAI, secondo TechCrunch, quest'ultima avrebbe raccolto 5 miliardi di dollari in un round questo mese. Ciò ha portato il suo saldo in banca a circa 11 miliardi di dollari. La denuncia sostiene inoltre che OpenAI sfrutta "informazioni commerciali sensibili ottenute in modo illecito" tramite connessioni Microsoft. Infatti, il vicepresidente di Microsoft, Dee Templeton, è stato nominato membro senza diritto di voto del consiglio di OpenAI per un breve periodo. L'avvocato di Elon Musk sostiene che un direttore senza diritto di voto ha accesso alle stesse "informazioni commerciali sensibili" di un direttore con diritto di voto.
Inoltre, Musk accusa il CEO di OpenAI, Sam Altman, di "self-dealing dilagante" impegnandosi in attività come "la formazione e la gestione di entità a scopo di lucro, in cui ha interessi finanziari materiali, ciascuna delle quali ha un rapporto contrattuale con OpenAI, Inc." e "il tentativo attuale di convertire OpenAI in una struttura a scopo di lucro". Secondo l’avvocato di Elon Musk, se il suo cliente dovesse vincere la causa, OpenAI "probabilmente non avrà fondi sufficienti per pagare i danni". Ciò che potrebbe essere una conseguenza del presunto self-dealing di Altman. Infine, se l'ingiunzione non si dovesse concretizzare, potrebbe causare "danni irreparabili" ai querelanti, ai consumatori, agli investitori e al mercato dell'intelligenza artificiale generativa.