Trovandomi spesso a relazionarmi in aula con persone dai differenti profili, emerge quasi sempre un confronto su quale editor essi usino per sviluppare applicazioni per il web. La questione che invece spesso pongo non è "quale usi?" ma "come lo usi?".
C'è da registrare la contrapposizione tra i fan degli editor all-inclusive, che permettono di fare tutto senza conoscere una riga di alcun codice, e tra i sostenitori del notepad, per la serie "scrivo ogni volta tutto a mano da zero".
Credo che entrambe le situazioni siano abbastanza estreme: da una parte coloro che non hanno interesse a capire "cosa" stanno producendo, dall'altra gli integralisti estremi che non vogliono alcun aiuto. Se il primo scenario non può appartenere a chi fa di mestiere lo sviluppatore, l'altra ipotesi sembra un po' forzata, quasi come a voler rinunciare alla rubrica del cellulare e ricordarsi per forza tutti i numeri a memoria (esempio surreale ma a mio parere adatto).
In mezzo ci sono invece coloro che usano prodotti appositi in base al linguaggio o all'ambiente di sviluppo scelto, che hanno il completo controllo del codice che stanno scrivendo e non si lasciano guidare dalle scelte automatiche dei tool a disposizione, ma ne sfruttano i vantaggi e le automazioni su passaggi ripetitivi.
Non uso Xxxxx 2.0 perché scrive il codice al posto mio, ma perché mi aiuta a scriverlo in maniera più rapida. Non apro Yyyyyy Z4 per testare una release, ma perché ho un rapido controllo durante lo sviluppo. E così via.
Lo scopo di un lavoro, oltre al raggiungimento di uno standard qualitativo, non è forse quello di abbattere il più possibile i tempi di consegna? Far si che un lavoro da 5.000 euro diventi conveniente se realizzato in 1 mese piuttosto che in 5 mesi.
A prescindere dalla personalissima (ed opinabile) classificazione esposta, ogni strada è comunque buona se ci fa risparmiare tempo: siete estremi o moderati? Avete altre visioni in merito?