Credo che la maggior parte di voi si sia imbattuta ieri in post o news dedicati al lancio della versione alpha di Dragonfly, il tool di debugging e ispezione di pagine web integrato in Opera 9.5 (al momento nella release beta 2). Mi limito a riportare i link alla ricca pagina introduttiva creata su Dev.Opera e alla notizia apparsa su Punto Informatico.
Come altri siti (basta citare TechCrunch), anche PI ha posto l'enfasi sulla natura di anti-Firebug di Dragonfly. Prospettiva senz'altro valida, visto che proprio il tool creato da Joe Hewitt rappresenta al momento una sorta di paradigma per questa categoria di strumenti.
In realtà , considerato che allo stato attuale entrambi i tool sono legati ad un browser specifico, si potrebbe leggere il tutto come un tentativo da parte di Opera di convincere la platea degli sviluppatori ad abbracciare il suo browser come alternativa a Firefox come strumento prediletto di supporto nello sviluppo di siti e applicazioni. Opera vs Firefox quindi.
Se poi si colloca la notizia in un contesto più ampio e si pensa che anche sul versante Safari/WebKit e Microsoft/IE8 non sono mancate e non mancheranno novità rilevanti rispetto a strumenti di ausilio allo sviluppo, si potrebbe facilmente concludere che in questa rinnovata guerra dei browser la categoria degli sviluppatori sia tenuta in crescente considerazione da parte dei produttori.
Quanto questo abbia o possa avere ricadute sulla diffusione degli stessi browser presso l'utenza generica non so proprio dirlo. Magari potete aiutarmi voi con i vostri commenti. Se infatti so di molti che vivono l'accoppiata Firefox-Firebug come una sorta di mondo perfetto che coniuga navigazione generica e sviluppo, conosco anche molte persone che, pur non potendo rinunciare alla coppia di sopra nel lavoro, preferiscono per un uso comune affidarsi ad altri browser.
Conscio di semplificare la questione, credo che il successo di Opera/Dragonfly vada collocato in questo scenario. Cosa ne pensate?