La campagna elettorale di Donald Trump per le elezioni presidenziali del 2024 ha dichiarato di essere stata vittima di un attacco informatico, facendo riferimento a un recente rapporto di sicurezza pubblicato da Microsoft. Secondo il Microsoft Threat Analysis Center (MTAC), reso pubblico all'inizio di questa settimana, attori statali con sede in Iran avrebbero tentato di influenzare le elezioni presidenziali degli Stati Uniti in vari modi.
In particolare, il rapporto di Microsoft, pubblicato venerdì, ha rivelato che nel mese di giugno un gruppo di hacker legato al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell'Iran ha inviato un'email di phishing a un "alto funzionario" di una campagna presidenziale statunitense non identificata. L'email proveniva da un account compromesso di un "ex consigliere senior".
Secondo Microsoft, l'email conteneva un link che indirizzava il traffico attraverso un dominio controllato dal gruppo di hacker prima di portare alla pagina web indicata nel link. Nei giorni successivi a questa attività, lo stesso gruppo ha tentato senza successo di accedere all'account di un ex candidato presidenziale. Microsoft ha affermato di aver notificato gli obiettivi di questo attacco.
La versione di Steven Cheung
Il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha affermato che la campagna è stata attaccata da "fonti straniere ostili agli Stati Uniti" e ha collegato questo attacco al rapporto di Microsoft, suggerendo che l'intrusione potrebbe essere collegata al periodo in cui Trump stava scegliendo il suo candidato alla vicepresidenza. Tuttavia, Cheung non ha confermato se la campagna di Trump abbia contattato le forze dell'ordine o Microsoft riguardo alla violazione.
Secondo quanto riportato da Politico, il giornale ha ricevuto e-mail da una fonte anonima contenenti documenti interni della campagna di Trump. Politico ha iniziato a ricevere queste comunicazioni interne a partire dalla fine di luglio e afferma di aver confermato l'autenticità dei documenti.
Tuttavia, la testata non ha potuto verificare l'identità della fonte anonima né le motivazioni dietro l'attacco alla campagna di Trump. Al momento, Microsoft non ha rilasciato ulteriori commenti pubblici sul rapporto.