Il colosso del software di Redmond ha deciso di modificare in maniera radicale la policy Do Not Track aziendale, una vero e proprio cambio di rotta che viene giustificato con la necessità di rispettare le norme stabilite dal World Wide Web Consortium (W3C) a riguardo.
Quasi tre anni fa, Microsoft aveva deciso di abilitare l’opzione anti-tracciamento in difesa della navigazione degli utenti su Internet Explorer 10 e Windows 8, una decisione accolta con favore da molti ma criticata da altri, soprattutto nell’ambito delle aziende pubblicitarie.
Allora la discussione sulle policy Do Not Track e sul tracciamento delle abitudini di navigazione degli utenti era in pieno divenire, dice Microsoft, mentre oggi il W3C ha stabilito delle regole precise che richiedono l’intervento diretto dell’utente nel salvataggio delle preferenze sul tracking.
L’abilitazione o meno della policy Do Not Track deve riflettere la decisione dell’utente, stabilisce il W3C; in assenza di questa scelta, “non viene espressa alcuna preferenza sul tracking”. La forzatura di Microsoft nell’abilitazione di default andava quindi contro le regole decise dalla principale autorità degli standard Web, ragion per cui d’ora in poi tale opzione verrà comunicata in maniera chiara all’utente in fase di installazione dell’OS.
Via | Microsoft on the Issues