Si chiama percezione visiva e distingue il “vedere” dal “guardare”. Concetto fondamentale nel web design, anche se spesso poco applicato e studiato.
Ovviamente la domanda del titolo è una chiara provocazione, ma permette di entrare in tema: è probabile che la scelta dei colori delle singole lettere di Google sia stata “casuale”, e in ogni caso non dettata da una pedissequa applicazione della teoria del colore.
Eppure, la composizione del logo Google funziona, non stona, è gradevole. Se la G fosse gialla e la L blu forse avremmo unÂ’impressione differente. Magari il logo “stonerebbe” sul bianco della pagina.
Tutte supposizioni, d'accordo: ma è talmente importante coordinare i colori di testi e immagini di una pagina web che è doveroso soffermarsi anche su certi dettagli.
Il codice HTML perfetto non esiste: gusti personali e variabili tecniche (si pensi soltanto al grado di illuminazione dello schermo) possono influenzare la visione, il quadro finale della nostra composizione di pixel.
Aldilà di queste variabili, però, vi sono elementi che stonano oggettivamente rispetto ad altri, creando dissonanze stilistiche imperdonabili, che fanno fuggire il visitatore dal sito.
Vi è mai capitato di essere disturbati dallÂ’impatto grafico di una home page, tanto da non proseguire nella navigazione? E di non ricordarvi associazioni di colori che avete sotto il naso tutto il giorno... come il logo di Google? ;-)