Uhmmmm... Forse le due cose che metto insieme in questo post sono le due facce di una stessa medaglia. Vediamo un po'...
"Senza messaggi di errore [che segnalino la presenza di codice non corretto], HTML5 sarà usato nel modo sbagliato, esattamente come è avvenuto per le versioni precedenti". Previsione di Vlad Alexander.
Una storia già sentita, se ne parlò molto, ricordo, ai tempi in cui emergeva XHTML. In molti propendevano (propendono?) per la via draconiana nella gestione degli errori: se io so che scrivendo codice non ben formato o che non segue le regole fissate dalla specifica ad ogni apertura di pagina l'utente si vede comparire un bel box di alert, forse sarà portato a fare più attenzione. Per non parlare di soluzioni ben più drastiche...
Roger Johannson, infatti, suggerisce di adottare, al limite, un approccio più soft, meno punitivo per l'utente, come quello presente su un browser di nicchia come iCab, che davanti ad errori presenta semplicemente un piccolo smiley non sorridente sulla barra di stato. Mi viene spontaneo però chiedermi quanto una soluzione del genere possa svolgere una funzione, come dire, educativa.
C'è poi una frase spesso citata di Douglas Crockford (la trovate anche sulla home page del suo sito sotto il titolo "Discussion Topic". Recita così:
Se un browser web ha dei difetti che causano errori nella visualizzazione o nelle performance della pagina, lo sviluppatore dovrebbe fare di tutto per nascondere i difetti del browser o dovrebbe farli emergere per creare pressione sui produttori affinché facciano un browser migliore? Quale dei due approcci è migliore per il bene dell'umanità ?
Già , quale?