Gli sviluppatori della "distribuzione universale" hanno annunciato ufficialmente il rilascio della nuova stable release del progetto. Debian 12 “Bookworm” è una major release che implementa diverse nuove funzionalità che faranno sicuramente molto piacere a tutti gli utenti, ed agli addetti ai lavori, che adottano in pianta stabile il ramo stabile di Debian. Tale ramo infatti è uno tra i più rodati e stabili all'interno del vasto panorama Linux, dunque moltissime persone, oltre a migliaia di aziende, adottano proprio questo ramo come base per il proprio workflow e le diverse attività lavorative. Una delle principali novità di Debian 12 “Bookworm” riguarda l'arrivo di KDE Plasma 5.27 nei repository e l'implementazione di Linux 6.1 LTS (Long Term Support).
Linux 6.1 integra il il supporto completo all'AMD Platform Management Framework, che garantisce dei boost di performance di rilievo con con diverse CPU (Central Processing Unit) AMD. Oltretutto gli utenti Debian godono adesso anche del supporto all'AMT (Automatic Mode Transition) e ad CnQF (Cool and Quiet Framework). Questi due componenti consentono sostanzialmente una migliore gestione energetica e delle temperature. Elemento davvero fondamentale sopratutto nei portatili.
Sempre grazie a Linux 6.1 LTS in Debian 12 sono ora presenti svariati upgrade per per lo stack dei driver delle diverse GPU (Graphicas Processing Unit) Intel Arc e AMD Radeon. In tale release è stato poi inserito il supporto per APFS (Apple File System) grazie all'implementazione dei pacchetti apfsprogs e apfs-dkms. I coder hanno inoltre inserito un nuovo tool chiamato ntfs2btrfs dedicato alla conversione dei media formattati in NTFS, storico file system sviluppato dai developer di Microsoft, in Btrfs.
Debian 12 può ora essere installata anche in modalità Secure Boot all'interno dei device con SoC ARM64 (AArch64). Tale release dice addio allo storico os-prober, il componente che si occupava di rilevare automaticamente i nuovi sistemi operativi installati sul disco e ne consentiva l'aggiornamento nel boot loader GRUB2. Adesso gli utenti che adottano configurazioni dual boot dovranno rivolgersi al tool dpkg-reconfigure.