Con l'annuncio arrivato nei giorni scorsi di Google Mashup Editor, il quadro è completo. Tutti i big offrono ai loro utenti un servizio gratuito per la creazione di mashup basate sulla combinazione di dati provenienti da feed RSS o API messe a disposizione da servizi web di vario tipo. L'editor di Google (ancora in fase di test aperto solo a pochi invitati) segue le iniziative di Microsoft con Popfly (anche in questo caso si accede per ora solo su invito) e di Yahoo con Pipes (in questo post di Jay Neely una prima, parziale comparazione tra i tre servizi).
Ed ora il mio piccolo sfogo di aspirante mashuppatore frustrato ;).
Ho usato solo Pipes, ma non credo di andare molto lontano dalla realtà immaginando che anche dall'uso degli altri due ricaverei la medesima sensazione. Per molti versi mi ricorda quella di certi giocattoli che ti regalavano da piccolo, quelli apparentemente fantasmagorici con cui ti divertivi due o tre giorni, ma che poi mettevi da parte per tornare a tirar calci ad un pallone.
Perché? Date un'occhiata alla lista dei pipes più popolari e capirete il mio punto di vista. Il problema è che le fonti di dati su cui sono basati sono quasi sempre le stesse, un fatto da cui deriva questa sensazione di ripetitività ma soprattutto, secondo me, il maggiore limite attuale di questa tipologia di servizi. E se i tre servizi da cui siamo partiti possono essere visti più che altro come combinatori di feed RSS, non è diverso il risultato con API più complesse. Con quelle delle mappe di Google sono stati realizzati esperimenti spesso validi e curiosi, ma nulla se solo si pensa a quello che si potrebbe fare.
La colpa non è certo degli autori. Questo passa il convento e di questo bisogna accontentarsi. Non puoi costruire qualcosa di utile se non hai dati davvero utili. Il fatto è che i dati utili li può fornire solo chi li ha, direbbe Catalano. Lo scenario cambierebbe radicalmente se solo questi provider iniziassero a distribuire dati in forma strutturata e quindi manipolabili a piacere (utopia? vabbè, tanto non costa nulla sognare...).
Due esempi. Proprio in questi giorni Google ha inserito su Google Maps per alcune città europee e americane i dati relativi ai percorsi e agli orari delle linee di bus e metro. Da dove li ha presi? Da diverse fonti, ma la più importante sono le informazioni fornite dalle agenzie di trasporto locale, che possono usare allo scopo un formato di feed appositamente definito da Google.
Sempre da Mountain View è arrivata ieri la novità di questa directory di calendari pubblici che è possibile inserire nel proprio calendario per tenere traccia di questo o quell'evento, dall'uscita per il noleggio dei DVD su Netflix al calendario dell'NBA fino al palinsesto delle reti televisive. Certo, se invece che in esclusiva li dessero a tutti...
E allora, gli strumenti ci sono, ora per piacere dateci qualcosa con cui e per cui usarli.