Purtroppo vi sto scrivendo ancora da Ubuntu. Perchè purtroppo? Ok, passo indietro...
Una settimana fa ho installato sul mio PC Sabayon, un po´ per curiosità, un po´ per tenere alto il nome dell´Italia, e un po´ perchè non riuscivo a capire come una distribuzione con soli 2 sviluppatori potesse essere al settimo posto stabile di Distrowatch.
Sabayon Linux si propone come una distribuzione facile da usare, per tutti, basata su Gentoo. Al che mi sono fatto grasse risate, immaginando già il mio processore sciogliersi dopo 6 ore di compilazione e io con gli occhi fuori dalle orbite mentre modificavo make.conf.
E invece no, Sabayon è davvero così come la dipingono gli sviluppatori.
A parte il fatto che la grafica è qualcosa di spettacolare (io amo particolarmente il nero), l´integrazione con Beryl è davvero ottima, insomma bella da vedere e anche da utilizzare, visto che il make.conf è già ben impostato.
E allora, vi chiederete, perchè hai cambiato ancora distro? Semplice: Portage. Purtroppo, un po´ per necessità, un po´ per mania personale, mi trovo spesso ad installare / reinstallare / aggiornare pacchetti su pacchetti e ho anche la fissa del sistema aggiornato all´impossibile.
Purtroppo Portage compila tutti i pacchetti dalla sorgente, quindi tutte queste operazioni vengono rese lentissime e caricano il processore all´infinito. Insomma, dopo aver alzato la temperatura di due gradi in casa sprecando 3 ore per ricompilare le gtk, le qt e libkde, ho scoperto che purtroppo Portage ed io non siamo compatibili.
È davvero un peccato, Sabayon mi piaceva davvero tantissimo e l´ho lasciata davvero a malincuore. Però non è detta l´ultima parola: ora Sabayon sta per sviluppare un gestore binario di pacchetti (che sta dividendo un po´ la comunità) che potrebbe abbattere l´ultimo ostacolo che mi separa da questa meravigliosa distribuzione.
Speriamo si evolva tutto per il meglio (per me :D), per adesso io consiglio vivamente a tutti di provarla e faccio gli auguri e i complimenti a Fabio, che sta riuscendo quasi da solo a scavalcare (meritatamente) distribuzioni molto più longeve e blasonate.