Lauryn, che viene spesso a trovarci nei commenti, ha postato su Italian webdesign il testo con cui ha modificato in parte la voce webdesigner sull'edizione italiana di Wikipedia. Ho notato che non ha mai usato il sostantivo 'creatività ', né aggettivi come 'creativo'. Se passa da qui potrebbe magari spiegarci perché, visto che per certi versi la 'creatività ' è agli occhi di molti, seppure in modo sbagliato, LA dote che dovrebbe possedere un webdesigner :)
Non è di questo avviso Andy Rutledge, che al tema ha dedicato un (secondo me) splendido articolo su A List Apart. Il concetto chiave è che l'errore supremo consiste nel confondere la creatività con quella che chiama self-expression, un termine che si potrebbe rendere in italiano con 'espressione di sé', ma che nel contesto dovrebbe essere reso con qualcosa come 'libertà di espressione, priva di vincoli, delle proprie idee creative' (se avete suggerimenti al riguardo, fatevi pure avanti.
L'articolo è denso e lungo, percià difficilmente sintetizzabile, ma un passaggio chiave lo voglio riportare in traduzione:
Prima di continuare, voglio parlare di un frequente fraintendimento intorno alla creatività Nel corso di discussioni con altri designer, talvolta uno potrebbe sentire opinioni secondo cui la creatività nel web design è o può essere mortificata da forze esterne di vario tipo, come il rispetto dei web standard o i vincoli imposti dai clienti. Ma questo modo di pensare denota un concetto errato di creatività , del suo ruolo nel design, dei suoi scopi.
Ogni riferimento ai vincoli che limiterebbero la creatività è giusto un altro modo per equiparare ancora una volta la creatività alla libertà espressiva, un'idea che è errata e irresponsabile. Eccetto che per progetti personali, la libertà di espressione non dovrebbe trovare posto nel design, mentre i vincoli sono da considerarsi elementi vitali. Niente stimola la creatività più dei vincoli. Senza vincoli, di fatto, la creatività (e il design) è irrilevante. I vincoli sono i migliori amici di un designer.