Osannato fino ad almeno 2/3 anni fa, CouchDB sta vivendo un momento di stallo, in cui viene poco promosso e poco pubblicizzato: può, la colpa, essere attribuita all'esplosione di MongoDB?
Sicuramente, quando si parla di CounchDB, ci si ritrova a paragonarlo al prodotto di casa 10gen, e in molti tendono a pensare che a livello funzionale i due prodotti si ricalchino per molti aspetti.
Si, parliamo di DB NoSQL documentali, ma Couch è strutturato proprio per sfruttare la potenza del protocollo HTTP e richiede la scrittura di piccole, forse banali, funzioni MapReduce ( che, assieme ad una sintassi SQL-like, anche Mongo utilizza) per poter eseguire le views, ovvero le strutture che espongono i dati all'interno del DB.
Diventato un progetto dell'Apache Software Foundation, CouchDB sembrava, fino ad un paio d'anni fa, essere la next big thing del mondo NoSQL, ruolo che finora è stato ricoperto da MongoDB, grazie anche, probabilmente, al marketing ed alla promozioni fatta su quest'ultimo.
Interpellato nel contesto del PHP User Group romano, Simone Carletti della startup RoboDomain, che vanta esperienza su molti engine NoSQL esistenti, ha elogiato di CouchDB differenti caratteristiche, come il copy-on-write e la consistenza finale.
Le CouchApps, per citare un altro esempio, sono infine un'altra potente risorsa messa a disposizione dal trio CouchDB, HTTP e JavaScript, piccole apps in grado di garantire time-to-market spaventosi.
Per concludere, CouchDB sta sì vivendo un periodo di "magra", ma le sue applicazioni sono ancora valevoli e convenienti, e nulla ci vieta di pensare che in futuro egli possa riprendere la cresta dell'onda.