All'inizio di quest'anno al Google I/O, l'azienda di Mountain View ha annunciato di aver raggiunto un traguardo fondamentale per la comprensione delle informazioni con il suo Multitask Unified Model, in breve MUM, un nuovo modo di comprendere le informazioni ed è in grado di fornire risposte a domande più complesse ed articolate. Si tratta in pratica di un sistema di intelligenza artificiale evoluto che attraverso un modello unificato di operazioni svolte contemporaneamente, è progettato per comportarsi un po' come il cervello umano. Di fatto, col supporto di BERT, è in grado di apprendere dal tipo di ricerche che un utente può compiere ad esempio su Ricerca Google. Dalle parole che vengono utilizzate in questo ambito, l'IA cerca di capire perfino le eventuali intenzioni o motivazioni dietro ai quesiti, per restituire risultati sempre più aderenti alle necessità di chi scrive.
Come funzionano MUM e BERT
In quest'ottica, quindi, Google punta su MUM per potenziare molti dei suoi servizi. Oggi abbiamo accesso immediato a una quantità di informazioni mai vista nella storia dell’umanità e i progressi dell'intelligenza artificiale sono destinati a trasformare radicalmente il modo in cui utilizziamo tali informazioni: avranno la capacità di mettere a disposizione nuove conoscenze che possono aiutarci nella nostra vita quotidiana e nel modo in cui saremo in grado di affrontare sfide complesse a livello mondiale.
I progressi delle IA come MUM serviranno a ripensare l'esperienza anche con la Ricerca Google, attraverso funzionalità con cui la ricerca verrà resa più naturale e intuitiva.
In tal senso sarà più facile anche approfondire e comprendere nuovi argomenti con la funzionalità "Cose da sapere". Se un utente cercherà "pittura acrilica", per esempio, Google sarà in grado di capire come le persone in genere approfondiscono questo argomento, e mostrerà gli aspetti che è probabile che gli utenti guardino per primi. E ancora, sarà possibile identificare più di 350 argomenti relativi alla pittura acrilica e aiutare chi pone il quesito a trovare l’approfondimento più giusto per lui.
BERT, dal canto suo, agisce invece in sinergia per capire meglio cosa si sta cercando. Grazie a esso Google riesce a capire meglio se le ricerche sono mirate a contenuti espliciti, aiutando il sistema a ridurre notevolmente le possibilità di incontrare risultati di ricerca inaspettati. In combinazione con la modalità SafeSearch, che offre alle persone la possibilità di filtrare i risultati espliciti e che è attiva per impostazione predefinita per gli account Google per i minori di 18 anni, la sicurezza degli utenti è in ottime mani.