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Corte UE multa Commissione per aver violato le proprie leggi

La Commissione europea è stata multata di 400 euro dalla Corte UE per non aver rispettato le norme sulla protezione dei dati del GDPR.
Corte UE multa Commissione per aver violato le proprie leggi
La Commissione europea è stata multata di 400 euro dalla Corte UE per non aver rispettato le norme sulla protezione dei dati del GDPR.
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L'8 gennaio 2025, la Corte UE ha emesso una sentenza che nessuno avrebbe potuto prevedere. La corte ha multato la Commissione europea stessa di 400 euro per aver violato le sue leggi sulla protezione dei dati. Tutto è iniziato quando un cittadino tedesco si è iscritto a una conferenza organizzata dalla Commissione europea. La Commissione europea offriva diverse opzioni di accesso comuni, tra cui "Accedi con Facebook" sul suo sito web, che il cittadino aveva utilizzato per accedere e iscriversi alla conferenza. Tuttavia, durante la procedura di accesso, alcune delle sue informazioni personali, come il suo indirizzo IP e i dettagli del browser, sono state inviate a Meta Platforms, la società madre di Facebook, che si trova negli Stati Uniti.

Corte UE: Commissione non ha garantito il rispetto della privacy degli utenti

La Corte UE ha rilevato che la Commissione europea non ha rispettato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Si tratta di una legge pensata per proteggere i dati personali dei cittadini dell'UE. Secondo il GDPR, qualsiasi trasferimento di dati personali al di fuori dell'UE deve avere forti protezioni per garantire il rispetto della privacy delle persone. Durante il processo di accesso, la Commissione non ha realmente dimostrato di aver preso le precauzioni necessarie per proteggere i dati dell'individuo quando sono stati inviati negli Stati Uniti. Ciò costituisce una grave violazione del GDPR.

Naturalmente, l’importo della multa è irrisorio. Non è infatti paragonabile ai milioni di euro che la corte UE ha imposto di pagare alle grandi aziende tecnologiche per aver violato il GDPR. Ad esempio, Amazon è stata multata di 746 milioni di euro a luglio 2021 per aver utilizzato dati personali senza il dovuto consenso. Instagram è stata multata di 405 milioni di euro a settembre 2021. Infine, WhatsApp è stata multata di 225 milioni di euro a settembre 2021 per non aver fornito informazioni trasparenti sull'elaborazione dei dati.

A causa di normative severe come il GDPR e il Digital Markets Act (DMA) di recente promulgazione, molte aziende tecnologiche hanno iniziato a ritardare il rilascio di nuove funzionalità nell'Unione Europea, poiché la verifica della conformità dei prodotti richiede spesso tempo aggiuntivo. La Commissione europea ha riconosciuto la decisione della Corte UE e intende riesaminarla per le sue pratiche future.

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