La notizia è vecchia, ma si gonfia di giorno in giorno. Lo scorso 7 ottobre, la polizia olandese ha arrestato tre persone (19, 22 e 27 anni) che avevano creato una botnet, ossia una rete di computer da utilizzare per diverse finalità criminali. La botnet, dalle prime notizie, sembrava composta da 100 mila computer. Un bel numero, ma ancora minimo in confronto al milione e mezzo di macchine che, come riporta l'Internet Storm Center, erano in realtà controllate dai tre.
Con un esercito di un milione e mezzo di macchine si può fare qualsiasi cosa. I tre, sembra, avevano per prima cosa tentato di estorcere denaro da una compagnia americana minacciandola di utilizzare i milioni di computer per inondare di dati i suoi server (un Denial of Service). Poi avevano cominciato col phishing.
La Botnet serviva a tutti gli scopi: lanciare Dos distribuiti, inviare spam, ospitare siti truffa. La rete è stata creata attraverso l'invio, ripetuto in più passaggi, di un worm chiamato Toxbot. Il worm non si replicava via mail, ma sfruttando tre vecchi bug di Windows (due del 2003 e uno del 2002), di cui uno, il bug del DCOM/RPC, fu addirittura sfruttato da Blaster nell'estate del 2003.