Le strategie rivolte ai social network, si tratti semplicemente di un obiettivo di engagement oppure di un intervento più diretto di social media marketing, non possono limitarsi alla produzione di contenuti visuali come immagini e video. È importante agire anche sul fronte dei testi, strumento ideale sia per catalizzare l'attenzione che per generare traffico al di fuori delle stesse piattaforme sociali.
Eppure le attività di content writing declinate in un'ottica social vedono delle sostanziali differenze rispetto a testi pensati per altri target, di conseguenza vi sono degli elementi da tenere in debita considerazione sia per massimizzare proprio l'engagement che la reach e il traffico generato. Quali sono?
Naturalmente, anche quando si decide di investire sui social, le strategie di content writing devono comunque rispettare l'identità e lo stile del proprio prodotto originale, per evitare una detematizzazione dannosa sui motori di ricerca. Di seguito, qualche utile consiglio.
Analizzare il target
Prima di armarsi di carta e penna - o sarebbe meglio dire di word processor e tastiera - è necessario analizzare a fondo sia il proprio target che l'utenza tipica sugli account social. La fruizione di contenuti testuali su queste piattaforme è infatti molto più effimera, non solo perché l'utente è solitamente restio a lasciare i social per leggere contenuti su siti esterni, ma anche perché i livelli d'attenzione tipici sono molto bassi.
Per garantire un maggiore ritorno, di conseguenza, è necessario che il testo prodotto sia rilevante per quel target e per quell'utente, affinché vi si riconosca sin dal titolo, lo consideri un argomento affine alla propria esistenza o esperienza, venga attirato da un tema a lui familiare. Ad esempio, per le pagine social che vedono una maggioranza di iscritti dal grande background tecnico, potrebbe essere del tutto controproducente - o addirittura dannoso - offrire un contenuto generico o troppo semplificato.
Linguaggio e lunghezza
Quando si produce un testo indirizzato ai social, inoltre, è necessario ricorrere a un linguaggio che sia intelligibile per la propria utenza. Ovviamente, questo proposito non sottende la necessità di rinunciare a ortografia, grammatica e punteggiatura per far felici in propri follower - considerato come sui social si ricorra a un linguaggio senza troppi fronzoli - bensì rendere più comprensibile il proprio messaggio. Un proposito che può essere sempre raggiunto analizzando il target di riferimento, così come spiegato nel paragrafo precedente, per fornire un testo in cui il navigatore si possa identificare.
Ancora, è fondamentale prendere in considerazione la lunghezza di quanto prodotto. Fatta eccezione per alcuni casi rari - pagine dedicate ad argomenti di nicchia, ad esempio - il consumo di testi sui social network è molto famelico e veloce. Considerando come spesso sia difficile superare l'ostacolo del titolo, poiché l'utente medio tende a limitarsi al semplice snippet apparso sulla bacheca senza visitare il link allegato, proporre un noioso wall text potrebbe mettere a dura prova anche la pazienza dei più volenterosi.
Meglio testi rapidi, inferiori al minuto per le lettura completa, possibilmente suddivisi in punti oppure in paragrafi.
Elementi multimediali
Poiché è molto difficile mantenere l'attenzione dell'utente social su un testo esterno alla piattaforma, così come visto precedentemente, è necessario rendere l'esperienza di lettura più avvincente. Non solo con le parole, con un linguaggio che alimenti la curiosità, ma anche e soprattutto con delle stimolazioni visuali.
Video, fotografie e infografiche non possono quindi mai mancare, nonché didascalie o piccoli box riassuntivi per coloro che, nonostante tutte le facilitazioni del caso, dovessero comunque decidere di non leggere l'intero articolo. Ancora, è utile piazzare strategicamente anche delle call to action, per stimolare l'utente sia nel proseguire la lettura che a usufruire di altri contenuti presenti sullo stesso sito.
Empatia e positività
A differenza di altre piattaforme, quali i classici siti di quotidiani o di magazine, l'interazione tipica sui social network è decisamente dominata dalle emozioni. Non a caso, i social sono l'approdo più probabile per sfogare istinti polemici, dovuti anche alla ridotta attenzione nella lettura, la mancata apertura dei link oppure un impegno di comprensione accordato ben più ridotto rispetto ad altri media.
Per evitare la noiosa conseguenza della polemica a se stante, che richiede forti interventi di moderazione e potrebbe addirittura danneggiare il proprio brand, è necessario ricorrere a una scrittura positiva che sia in grado di generare empatia, anche quando si parla di argomenti di loro natura neutri o non particolarmente emozionanti. Il tutto, come facile intuire, per quanto possibile.