La navigazione anonima è una richiesta sempre più diffusa tra gli utenti di Internet, il che ha un forte impatto sulla pubblicità, sul commercio elettronico e sull'economia online nel suo complesso. Se un'azienda non può tracciare l'utente con i cookie di terze parti, è più difficile fare soldi. Ecco perché Google sta testando una nuova tecnologia per sostituire i cookie di terze parti, chiamata "Privacy Snadbox".
Google ha iniziato a distribuire la “Privacy Sandbox” a luglio del 2023, con il rilascio di Chrome 115. Si tratta della soluzione proposta dall’azienda per sostituire i cookie di tracciamento di terze parti, ma implica che Chrome comunichi ai siti gli interessi degli utenti in modo da mostrare loro pubblicità mirate.
Fortunatamente, è possibile disattivare questa funzione. La Privacy Sandbox è un progetto in corso da anni, che inizialmente si basava su una tecnologia chiamata Federated Learning of Cohorts (FLoC), la quale non consentiva agli inserzionisti di accedere ai dati di navigazione degli utenti. Tuttavia, questo metodo ha ricevuto critiche dai gruppi per la tutela della privacy e da altri fornitori di browser.
La versione attuale comprende diverse tecnologie, tra cui Shared Storage (un modo per archiviare i dati tra i siti), Fenced Frames e Private Aggregation API per l’analisi dei siti. I componenti più importanti sono l’API Topics e l’API Protected Audience, che consentono a Chrome di creare un elenco di argomenti che interessano agli utenti, basandosi su quello che hanno cercato e visitato online.
Questo elenco viene poi condiviso con i siti che gli utenti visitano, così che questi possano mostrare loro gli annunci più pertinenti. Questo sistema, pur essendo tecnicamente più rispettoso della privacy, in quanto limita la quantità di dati condivisi, suscita comunque preoccupazione e sospetto.
Che cos'è l'API Topics di Google?
La nuova API Topics sostituisce la precedente proposta FLoC, criticata per la sua scarsa protezione della privacy. In buona sostanza, permette a Chrome di creare un elenco di argomenti che interessano agli utenti, basandosi sulla loro cronologia di navigazione, e di condividerlo con i siti web e gli inserzionisti. Gli utenti possono vedere e modificare gli argomenti nelle impostazioni di Chrome, e possono disattivarli in qualsiasi momento.
Gli argomenti sono organizzati in modo da evitare categorie sensibili e da proteggere gli utenti dal fingerprinting del browser. L’API Topics mira a offrire una maggiore trasparenza e controllo sulla pubblicità online, almeno così dichiara Big G.
Come disattivare Privacy Sandbox
Come anticipato, è possibile disattivare tutte le funzioni di Privacy Sandbox su Google Chrome in pochi clic.
- Innanzitutto, fare clic sul pulsante del menu a destra della barra degli strumenti del browser, quindi su Impostazioni.
- Cliccare su "Privacy e sicurezza" nella barra laterale sinistra della pagina delle impostazioni di Chrome.
- Nel menu Privacy e sicurezza, fare clic sull'opzione di menu "Privacy Sandbox".
- La pagina Privacy annunci contiene le impostazioni per tre funzioni di Privacy Sandbox: Personalizzazione degli annunci basato sul browser, Misurazione degli annunci, Riduzione di spam e attività fraudolente.
- È sufficiente disabilitare la voce "Prove".
Secondo la documentazione di supporto di Google, disattivando tutte le funzioni si impedisce a Chrome di suggerire argomenti per gli annunci. Gli annunci pubblicitari mirati continueranno a essere mostrati utilizzando altri metodi, come i dati di un sito sull’utente o le reti pubblicitarie che si basano sui cookie, ma almeno Chrome non spierà più le attività online…
Altri modi per proteggere la privacy in Chrome
Dopo aver scoperto dove si trovano le impostazioni sulla privacy di Chrome, ci sono molte altre azioni che si possono intraprendere per rendere la propria presenza online più discreta.
Ad esempio, si può scegliere di disattivare gli annunci suggeriti dal sito e la misurazione degli annunci, oppure andare alla sezione "Cookie di terze parti" dalle opzioni principali di "Privacy e sicurezza" per vedere come sono configurati.
Qualunque cosa si scelga di fare, è facile tornare indietro se si cambia idea. Sfortunatamente, l'eccessivo restringimento delle impostazioni sulla privacy potrebbe rendere problematico l'utilizzo di Chrome, in quanto l'accesso ai siti web potrebbe essere limitato in base ai controlli attivati. Per questo motivo, alcuni scelgono di utilizzare un browser web completamente diverso.
Un'altra valida opzione è l'utilizzo di una rete privata virtuale, o VPN. Le VPN possono aiutare a proteggere la propria privacy online mascherando essenzialmente l'indirizzo IP e crittografando tutti i dati inviati su Internet quando si utilizza.
Esistono sia VPN gratuite (es. Proton VPN), che VPN a pagamento (es. NordVPN), che per pochi euro al mese offrono una soluzione semplice al problema della privacy dei dati.
Inoltre, se la privacy è una priorità, si potrebbe valutare l'idea di passare a un browser che non abilita automaticamente la funzione di targeting pubblicitario, come Mozilla Firefox. Per una protezione ancora maggiore della privacy, si possono esplorare anche altre opzioni di browser, come DuckDuckGo e Brave, che offrono funzionalità avanzate per impedire il tracciamento online.