HTML5 e CSS3, insieme alla miriade di librerie JavaScript, sono le tecnologie che stanno permettendo un forte incremento della qualità della applicazioni Web. Ma Google punta decisamente oltre. In particolare uno degli ultimi progetti su cui sta lavorando il gigante di Mountain View vuole portare sui browser codice compilato (per esempio scritto in C++, come le classiche applicazioni "desktop oriented"). Ne consegue che tramite una connessione sufficientemente veloce, potenti server e un comune browser ognuno collegato alla rete può essere in grado di eseguire qualunque tipo di applicativo, di qualsivoglia complessità e potenza.
Nei giorni scorsi Google ha rilasciato un primo set di API di quello che è chiamato Native Client SDK, specificatamente studiato per il browser Chrome e con un paio di documenti che illustrano come programmare in C o in C++.
Resta da capire quali siano i dettagli di implementazione, specialmente in ambito sicurezza e prestazioni. Quale sia cioè il carico dovuto al server, che tipo di banda occorre per fruire in modo ottimale un'applicazione di questo tipo e se i browser necessiteranno di uno sviluppo particolare. Perché se da un lato sono chiari i vantaggi e i benefici teorici derivanti da un simile uso dei browser, dall'altro si dovrebbe prestare grandissima attenzione a fattori quali portabilità e usabilità . Nei prossimi mesi ne sapremo certamente di più.