Nel 2018 Google ha iniziato a varare una serie di contromisure contro le pubblicità invasive. In particolare è stato realizzato un nuovo regolamento, frutto di una collaborazione con la Coalition for Better Ads e chiamato Better Ads Standard, che definisce le specifiche da seguire per gli annunci pubblicitari pubblicati nelle pagine Web, sia su Desktop che su piattaforme mobile.
La pagina Web che non dovesse rispettare i nuovi standard verrà penalizzata da Big G anche nel corso delle ricerche e, presto, Chrome bloccherà automaticamente i contenuti pubblicitari non conformi. Stando a quanto riportato dalla roadmap ufficiale del progetto, il nuovo Ad-Blocker dovrebbe essere implementato nella release del browser di luglio, quindi tra i rilasci 76 e 77.
Dal 9 luglio questo sistema di blocco dell'advertising sarà strutturato in modo da verificare la conformità della pubblicità con quanto dettato dai Better Ads Standard e andrà dunque ad impedire la visualizzazione degli annunci non conformi, consentendo invece alle pubblicità non invasive di essere visualizzabili dall'utenza.
L'obbiettivo di Mountain View non è infatti quello di bloccare ogni forma di advertising, ma di rendere la navigazione più fluida e di scoraggiare i contenuti pubblicitari eccessivamente invasivi che influenzano negativamente la user experience.
Lo scorso mese il team di Chrome ha preso ad esempio di mira le pubblicità che ingannano l’utente con una finta finestra di conferma/chiusura o una finta chat che poi reindirizza ad un’altra pagina o magari permette l’apertura di pop-up.
Chrome andrà quindi a bloccare completamente queste forme di pubblicità, inoltre a partire da Chrome 71 sono stati irrigiditi i controlli sulle pagine che presentano moduli di adesione, verrà mostrato infatti un nuovo avviso su schermo che avvertirà l’utente del tentativo di far sottoscrivere una qualche forma di abbonamento in modo sospetto. Mentre nel canale di testing di Chromium sono state inserite nuove difese contro le attività di History Manipulation (manipolazione della Cronologia).
I gestori di un portale Web dovranno prendere in considerazione la possibilità di revisionare il sito sfruttando lo strumento di Google chiamato Ad Experience Report, un tool che aiuta i publisher a capire se Chrome ha identificato eventuali violazioni degli annunci sul proprio sito.
Via Chromium