Chi si fida dei flat file?

Utilizzare una piattaforma CMS basata esclusivamente su flat file (cioè senza un backend appoggiato ad un database relazionale) è una soluzione che attrae tanti sviluppatori.

Chi vuole risparmiare potrebbe essere allettato dal non dover pagare un servizio di affitto del database host per cavarsela con poche decine di euro d'affitto del solo server web.

Attualmente esistono CMS lite veramente completi, ne abbiamo parlato anche in passato. Pensiamo a WebApp, che è uno dei più popolari esempi.

WebAPP è l'acronimo di Automated Web Portal Perl e richiede hosting Unix con Perl. L'installazione è semplice ed accessibile. Nel pacchetto network sono inclusi:

• Archivi di articoli, Forum con illimitate categorie e board annidati;
• Possibilità  di fare Private Messaging, Modulo "Chi è in linea", con un rapido link all'Instant Messaging ed al profilo dell'utente;
• Lista dei membri iscritti, Zone Link e zone download con descrizioni, lista delle ultime novità  e voti degli utenti;
• Statistiche esaustive e dettagliate, Messaggio di benvenuto personalizzato per membri guest e membri registrati;
• Possibilità  di creare blocchi aggiuntivi e posizionarli all'interno del sito, Sistema di sicurezza.

Tuttavia c'è un diffuso consenso nell'affermare che le strutture Flat sono inadeguate per siti di grandi dimensioni, per la loro intrinseca instabilità . I CMS Flat sono manna per gli hacker che vogliono metterci le mani al fine di personalizzarlo nel modo migliore.

Ma la capacità  di memorizzare in modo efficiente grosse moli di dati è molto sensibile ad errore (dovuto alle scarso controllo sul lock dei file).

Va detto inoltre che i flat file non sono database relazionali; le relazioni che si innescano nel trattamento dei dati sono minime e gestite tramite codice di programmazione (e non tramite un linguaggio dedicato quale MySql).

Questo significa che le query verranno gestite tramite viste "seriali" (o comunque con uso limitato di indici), notevolmente più lente di quelle indicizzate.