Varchiamo per qualche istante il portone di una grande azienda. Qualche nome per capire cosa intendo. Telecom, Fiat, Poste Italiane. Milioni di euro di fatturato, migliaia di dipendenti, decine di sedi, uffici, negozi..e centinaia di siti, minisiti, pagine web, brochure, white paper.
Tutti oggetti che, inevitabilmente, non esistono senza i testi. I contenuti. Gli slogan, le descrizioni, i call-to-action. Non lo voglio scrivere - content is the king - non stiamo parlando di posizionamento sui motori, di web marketing, di visibilità .
Stiamo parlando invece della produzione di questi testi. Delle persone che si mettono lì e pensano. Abbozzano. Confrontano. Riprendono vecchi testi ingialliti e li rinnovano.
Tre, normalmente, gli attori principali della filiera del testo:
- La Comunicazione
- Il Marketing
- L'agenzia
Questi attori si suddividono i compiti? Seguono un iter preciso e infallibile per dare vita ai testi da pubblicare? Non sempre, o quasi mai. Chi ha un minimo di esperienza in grandi realtà aziendali - sia dall'interno che da fornitore - probabilmente ha capito dove voglio arrivare...a dire che il creatore di un testo, talvolta, non è la persona più qualificata per rivendicarne la proprietà . Capita che nella direzione Comunicazione non vi sia un copy di professione. E se non ne troviamo nemmeno nel marketing, siamo costretti a sommergere il copy dell'agenzia di slide, documenti, pdf, bozze.
Il copy sorride e si mette a lavorare... siamo nelle sue mani, ma cosa ne uscirà fuori?