OpenAI sta lavorando sull'adozione di GPT, app di terze parti basate sui suoi modelli di intelligenza artificiale, in modo da consentire agli utenti di ChatGPT di richiamarli in qualsiasi chat. Dalle scorse ore, gli utenti paganti di ChatGPT Plus possono attivare GPT in una conversazione digitando “@” e selezionando un GPT dall'elenco. Il GPT scelto avrà una comprensione dell'intera conversazione. Inoltre, sarà possibile “taggare” altri GPT per diversi casi d'uso ed esigenze, saltando nella conversazione con il contesto di ciò che è stato scritto in precedenza. Ad annunciare la novità è stata la stessa OpenAI con un post sul proprio account ufficiale X.
You can now bring GPTs into any conversation in ChatGPT - simply type @ and select the GPT.
This allows you to add relevant GPTs with the full context of the conversation. pic.twitter.com/Pjn5uIy9NF
— OpenAI (@OpenAI) January 30, 2024
ChatGPT: una partenza lenta per i GPT, che potrebbe velocizzarsi presto
La mossa per richiamare i GPT in chat arriva settimane dopo il lancio del GPT Store, il market per GPT accessibile tramite la dashboard ChatGPT. La creazione di GPT non richiede esperienza di codifica e i GPT possono essere semplici o complessi a seconda dei bisogni dello sviluppatore. Alcuni dei GPT già disponibili oggi includono un consulente di percorsi di AllTrails, un tutor per la creazione di codice di Khan Academy e un progettista di contenuti di Canva. OpenAI prevede di introdurre eventualmente la monetizzazione per gli sviluppatori che desiderano vendere l'accesso ai propri GPT. Tuttavia, l’azienda potrebbe dover prima aumentare il traffico. Secondo i dati di Similarweb, la società di analisi web, i GPT personalizzati rappresentano finora solo circa il 2,7% del traffico web mondiale di ChatGPT e il traffico GPT personalizzato è in calo mese dopo mese da novembre.
La moderazione si sta rivelando un’altra sfida. Nella prima settimana dal suo lancio, il GPT Store è stato inondato di app chatbot “romantiche”. Alcune di esse erano sessualmente allusive e ciò corrisponde una chiara violazione dei termini di OpenAI. Gli sviluppatori si sono anche affrettati a creare bot per campagne politiche. Tra questi vi era un chatbot che impersonava il candidato presidenziale americano Dean Phillips (altra evidente violazione dei termini dell’azienda). OpenAI che afferma di utilizzare una combinazione di revisione umana e automatizzata per contrassegnare i GPT. In questo modo è riuscita a rimuovere alcune delle app offensive. Tuttavia, se il volume dei GPT dovesse crescere come spera l'azienda, è possibile che tale problema possa anche diventare difficile da gestire.