A partire dal prossimo 9 luglio 2024, ChatGpt, la piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, non sarà più accessibile agli utenti cinesi. La decisione è stata comunicata da un portavoce dell'azienda a Reuters, che ha spiegato che OpenAI ha scelto di "bloccare il traffico dalle regioni non supportate dai servizi OpenAI". Anche se ChatGpt non era mai stato ufficialmente lanciato in Cina, molti utenti cinesi riuscivano ad accedervi registrandosi sulla piattaforma e integrando la tecnologia tramite le API.
Le ragioni esatte del blocco non sono state chiarite da OpenAI, ma si ipotizza che la decisione possa essere stata motivata dal timore che la Cina potesse utilizzare le innovazioni di OpenAI per sviluppare proprie soluzioni di intelligenza artificiale e competere con i paesi occidentali.
In risposta a questa mossa, Baidu e Alibaba, due dei principali colossi tecnologici cinesi, hanno prontamente offerto alternative. Baidu ha lanciato un "programma inclusivo" che consente agli utenti di migrare gratuitamente alla sua piattaforma Ernie.
Le alternative Baidu e Alibaba saranno all'altezza di ChatGpt?
Inoltre, fornirà crediti aggiuntivi del modello di punta Ernie 3.5 agli utenti di OpenAI, proporzionalmente al loro utilizzo di ChatGpt. D'altra parte, Alibaba Cloud ha annunciato un servizio di migrazione gratuito per gli utenti OpenAI in Cina, offrendo accesso al modello Qwen-plus, che secondo alcune analisi tecniche, potrebbe competere con Gpt-4.
La decisione di OpenAI rappresenta un colpo significativo per gli utenti cinesi che utilizzavano ChatGpt per attività di ricerca e sviluppo. Tuttavia, le alternative proposte da Baidu e Alibaba potrebbero attenuare l'impatto del blocco, anche se potrebbe essere difficile replicare completamente le funzionalità di ChatGpt.
È importante sottolineare che la decisione di OpenAI potrebbe avere un impatto rilevante sulla comunità di ricerca e sviluppo dell'intelligenza artificiale in Cina. Le soluzioni offerte da Baidu e Alibaba, sebbene valide, potrebbero non essere in grado di sostituire completamente ChatGpt. Questa situazione solleva anche importanti interrogativi sulla concorrenza globale nel campo dell'intelligenza artificiale e sul ruolo dei governi nella regolamentazione di questo settore.
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