Settembre è ufficialmente arrivato e con esso, si sa, ricominciano anche le lezioni. L’intelligenza artificiale è ormai entrata a far parte della quotidianità e ciò implica anche il mondo della scuola. Proprio per questo motivo OpenAI ha annunciato che presto lancerà una guida per l’utilizzo di ChatGPT in classe. Per mostrare le potenzialità che l’AI può avere come supporto all’insegnamento, ma anche nell’aiuto da poter dare agli studenti, l’azienda statunitense ha pubblicato nel suo blog ufficiale alcune testimonianze di professori che hanno utilizzato ChatGPT durante le lezioni e dei benefici che questo strumento può apportare.
ChatGPT in classe: come sarà la scuola del futuro?
Tra gli esempi, OpenAI cita la testimonianza di Fran Bellas, docente dell’Università di Coruña in Spagna. L’insegnante consiglia infatti ai suoi studenti di utilizzare ChatGPT per creare quiz, esami e programmi di lezioni. Il dott. dottor Anthony Kaziboni, responsabile della ricerca presso l'Università di Johannesburg, invita all’utilizzo di ChatGPT in classe come assistente per gli studenti che non parlano inglese. Infine, Geetha Venugopa, docente di informatica in un liceo dell’American International School di Chennai (India) consiglia ai suoi studenti di usare ChatGPT, ma di utilizzare un approccio critico, anche attraverso la verifica delle fonti primarie. In questo modo gli studenti riescono a capire se le informazioni ottenute dall’AI sono corrette e, allo stesso tempo, comprendere i limiti e le potenzialità di questa nuova tecnologia.
Sono in molti a pensare che fra qualche anno l’intelligenza artificiale diventerà uno degli strumenti cardine dell’insegnamento. OpenAI si sta già preparando all’arrivo di ChatGPT in classe. Docenti e alunni dovranno però prepararsi al meglio per riuscire a padroneggiare questo strumento dalle infinite possibilità. In caso contrario l’intelligenza artificiale rimarrà soltanto una “scorciatoia” per gli studenti più svogliati che preferiranno far svolgere i propri compiti ad un chatbot. Come si trasformerà la scuola nei prossimi anni? Forse meglio non chiederlo (ancora) a ChatGPT.