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Caos in casa OpenAI: Sam Altman non cercherà un nuovo CTO

Sam Altman, CEO dell'azienda, ha deciso di riorganizzare la struttura tecnica, assumendo un controllo più diretto.
Caos in casa OpenAI: Sam Altman non cercherà un nuovo CTO
Sam Altman, CEO dell'azienda, ha deciso di riorganizzare la struttura tecnica, assumendo un controllo più diretto.
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OpenAI, leader nel settore dell'intelligenza artificiale, sta vivendo un periodo di profonda instabilità. La recente decisione di tre figure chiave, tra cui il Chief Technology Officer Mira Murati, di lasciare l'azienda ha scosso la struttura interna. Insieme a Murati, hanno dato le dimissioni anche Barret Zoph, Vice President of Research, e Bob McGrew, Chief Research Officer. Questo cambiamento riduce a tre il numero dei tredici fondatori originari ancora coinvolti nella guida di OpenAI.

In seguito a queste partenze, Sam Altman, CEO dell'azienda, ha deciso di riorganizzare la struttura tecnica, assumendo un controllo più diretto. I ricercatori rimasti faranno rapporto direttamente a lui, e, per il momento, non è prevista una sostituzione per il ruolo di Chief Technology Officer. Questa ristrutturazione giunge in un momento cruciale per l’azienda, che ha da poco raccolto un imponente finanziamento di 6,6 miliardi di dollari, proveniente da investitori di rilievo come Thrive Capital e Tiger Global. Grazie a questo, la valutazione di OpenAI ha raggiunto i 157 miliardi di dollari.

OpenAI ha chiesto ai suoi investitori di non sostenere alcune startup attive nel campo dell'IA

Tuttavia, nonostante questi successi finanziari, l’azienda si trova di fronte a una serie di difficoltà. Di recente, OpenAI ha chiesto ai suoi investitori di non sostenere cinque specifiche startup nel campo dell'intelligenza artificiale, tra cui una creata da Ilya Sutskever, ex co-fondatore della stessa OpenAI. Questa richiesta solleva dubbi, poiché sembra in conflitto con la visione originale dell'azienda, che auspicava uno sviluppo collaborativo e trasparente dell'intelligenza artificiale avanzata.

Le dimissioni e la conseguente riorganizzazione segnalano una fase di transizione per OpenAI. Nonostante la rapida crescita e l’espansione dell'azienda, è chiaro che il suo futuro sarà segnato da sfide significative. Con i cambiamenti in corso al vertice, la direzione che OpenAI prenderà nei prossimi anni resta incerta, ma sarà sicuramente osservata con grande attenzione sia dagli investitori che dal settore tecnologico.

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