Durante il 2019 le problematiche legate al cambiamento climatico sono divenute sempre più evidenti anche al grande pubblico e, soprattutto nei paesi economicamente avanzati, si è venuta a creare una maggiore sensibilità sull'argomento. Almeno apparentemente.
A parere della comunità scientifica uno dei fattori che sta determinando maggiormente il cambiamento climatico è l'incremento delle emissioni di CO2, o gas serra, nell'atmosfera.
Per questo motivo in buona parte delle analisi climatiche sono presenti i valori delle emissioni di CO2 generati dalle varie attività umane, inoltre le principali politiche ambientali europee vertono proprio sulla riduzione dell'impronta di carbonio emessa annualmente dai singoli stati.
Anche Internet è responsabile, in modo indiretto, di numerose emissioni di gas serra, dunque i web developer maggiormente sensibili all'argomento hanno iniziato a studiare delle soluzioni per ridurre i consumi energetici delle proprie web app. Proprio in questi giorni lo sviluppatore indipendente Danny van Kooten ha pubblicato un interessante articolo a riguardo sul suo blog personale:
Ho trascorso l'ultimo mese a cercare di ridurre l'impronta di carbonio dei siti Web che gestisco. Quando ne parlo con altre persone spesso mi domandano "Ma non stai esagerando?".
La mia risposta è sempre "no". La scorsa settimana ho ottimizzato i consumi energetici del mio progetto Mailchimp su WordPress tramite la rimozione di una dipendenza Javascript di 20kb. [Secondo le mie stime] tali modifiche mi hanno permesso di eliminare l'emissione di 59.000 kg di CO2 al mese.
Si tratta di un risultato notevole, per rendere meglio l'idea 59.000 kg di CO2 sono paragonabili ai gas serra emessi da 5 voli da Amsterdam a New York oppure alla produzione di 118kg di carne bovina.
Per Kooten i web developer dovrebbero stare più attenti ai consumi energetici dei propri progetti:
Il tuo sito probabilmente non ha bisogno in ogni contesto di script javascript o di un framework CSS. Per evitare consumi energetici eccessivi bisognerebbe adottare il più possibile le responsive images, estendere il ciclo di vita della HTTP cache o magari utilizzare dei generatori di siti statici invece di rendere dinamica ogni singola pagina quando non serve.
In buona sostanza Kooten sottolinea come sia relativamente semplice ridurrei consumi energetici dei singoli portali e invita gli sviluppatori web a fare la loro parte per contrastare il cambiamento climatico.
Via Danny van Kooten