Cosa fate appena accendete il vostro PC? Meglio: quali e quante applicazioni aprite? Io faccio partire simultaneamente Safari (browser), Mail (posta), NetNewsWire (feed RSS), iTunes (musica e un paio di podcast che seguo). Eppure potrei tranquillamente aprirne solo una (Safari, o Firefox) e riuscire a fare le stesse cose. Anche il sottofondo musicale potrei averlo via browser (Pandora, LastFM...). Insomma, per molti task quotidiani, la mia produttività personale è ancora legata a diverse applicazioni desktop, anche se non c'è dubbio che rispetto al passato ho spostato sul web un sacco di cose (calendari e gestione delle cose da fare, per esempio).
Ragionavo su queste cose partendo da una frase con cui Jeff Atwood sintetizza un lungo post sull'evoluzione delle interfacce web. Vede il browser come una specie di gigantesco buco nero verso cui tutto (si parla di applicazioni) è destinato a confluire (o almeno ad essere attratto da esso).
Poi leggo un po' di interventi su Apollo, e il quadro si complica.
Lo avete installato il runtime? Avete provato qualche applicazione? Avete notato che sono, appunto, applicazioni, programmi? Che per aprirli e gestirli usate gli stessi passi che fate per tutti gli altri software desktop? Eppure cosa sono? Per quel poco che ho visto (perché poco c'è ancora in giro), ha ragione Nial Kennedy:
Chi distribuisce contenuti sul web può prendere un'applicazione web che ora gira all'interno della tab di un browser, impacchettarla con Apollo e creare un'applicazione desktop multi-piattaforma. La maggior parte delle applicazioni Apollo saranno probabilmente pagine web già esistenti riproposte all'interno di un ambiente specializzato.[...]
Immaginate le vostre pesanti applicazioni web sempre aperte in una tab che lasciano il browser e prendono posto come tutte le altre applicazioni nella vostra barra dei programmi. Con un po' di lavoro extra con Apollo, questa applicazione web potrebbe avere accesso ai file presenti sul vostro hard disk che si tratti della rubrica indirizzi, della libreria musicale o dei calendari.
Come si vede, rispetto a quanto detto da Atwood (il browser che assorbe tutto), qui siamo agli antipodi: cià che ora è unificato all'interno di un unico ambiente (il browser), si frammenta in tanti pezzettini che trovano spazio sul desktop. àˆ come se un giorno avessimo un Flickr, una Gmail, un Pandora, un Backpack accanto a Word, Photoshop, Outlook, etc.
A parte le considerazioni tecniche (su cui comunque si può discutere), vorrei avere le vostre opinioni dal punto di vista dell'uso quotidiano del PC, della produttività personale. In quale dei due scenari vi ritrovate maggiormente, quello browser-centrico o quello che dà ancora tanto spazio alle applicazioni desktop?