Dopo ben nove Release Candidate, Linus Torvalds ha ritenuto che il kernel 2.6.26 fosse arrivato a maturazione, e con esso le novità dedicate a tutti i pinguini (e ai loro computer "Linux inside").
Una delle novità sostanziali di questo rilascio è sicuramente l´inclusione del KGDB, un debugger interno al kernel nato con l´intenzione di aiutare gli sviluppatori a dare la caccia ai bachi che si insinuano nel "cuore" (è proprio il caso di dire) del sistema operativo. Una novità che è stata accolta da Torvalds senza troppi entusiasmi. Il papà del pinguino, infatti, non ha mai visto di buon occhio l´utilizzo di tale strumento all´interno del kernel, poiché a suo dire per programmare bisogna vedere le cose da un punto di vista che non sia quello del debug.
Le discussioni sull´eventuale inclusione di uno strumento del genere sono andate avanti per alcuni mesi, e alcune delle aziende che collaborano attivamente allo sviluppo del kernel, tra cui anche Novell, avevano già provveduto a svilupparne uno da usare "in casa". L´introduzione del KGDB del kernel ufficiale ha trovato quindi i favori di molti degli sviluppatori (RedHat in particolare).
Le novità del kernel includono, come al solito, una lunga lista di nuovi driver, accompagnati da correzioni e ottimizzazioni varie. Proprio sul fronte dell´ottimizzazione è stata introdotto il PAT, Page Attribute Table, che fornisce una maggiore granularità nella gestione delle pagine di memoria, permettendo al kernel di gestire la memoria in maniera più selettiva.
Il PAT promette inoltre un miglioramento delle prestazioni dell´hardware grafico, fermo restando che resta compito dei driver prendere "coscienza" delle nuove potenzialità.
Per amor di cronaca, il Kernel Linux 2.6.26 è stato presentato esattamente a 87 giorni dal precedente rilascio. Un tempo leggermente più lungo del precedente periodo, ma che conferma l´assestamento (che comunque non è programmato) del ciclo di release verso i tre mesi.