Il team di developer del progetto Arch Linux, nota distribuzione che adotta la filosofia KISS (Keep It Simple, Stupid. Simplicity), ha rilasciato una nuovo update del media d'installazione. Grazie a tale update gli utenti che necessitano di installare ex novo Arch Linux potranno godere fin da subito di una serie di migliorie non indifferenti che concretamente consentono di migliorare la già ottima UX (User Experience) del sistema operativo. Ad esempio una delle innovazioni di maggiore rilievo è sicuramente l'adozione del kernel Linux 6.2.
Linux 6.2 beneficia del nuovo tool chiamato RV (Runtime Verification) che permette il controllo delle operazioni del runtime verification subsystem in modo tale da ottimizzare i processi di esecuzione del kernel e dei diversi task. In Linux 6.2 è disponibile anche la funzione di protective load balancing per lo stack IPv6, il tanto atteso supporto per l'Intel asynchronous exit notification mechanism e per le configurazioni Btrfs RAID5 ed RAID6.
Nel nuovo file ISO di Arch Linux è reperibile archinstall 2.5.3, ovvero il text-mode installer che adesso implementa un disk encryption menu migliorato con il supporto ad HSM (Hardware security module). Questa edizione dell'installer di Arch Linux gode di una partitioning reliability notevolmente irrobustita. Oltretutto è possibile reperibile nuovi data classes, ovvero DiskEncryption e Fido2 con Fido2Device, per gli individual device. Senza contare che i coder hanno inserito la possibilità di eseguire il fetch delle informazioni riguardato i block device oltre a nuove traduzioni per la lingua: ucraina, coreana e cinese.
Archinstall 2.5.3 è stato dotato di svariate patch e bugfix che correggono alcune problematiche riscontrate nelle precedenti edizioni. Ad esempio ora non è più necessario attendere che l'archlinux-keyring venga popolata dai diversi additional service per poter avviare l'installazione. Inoltre è stato anche sistemato il bug che faceva fallire la lettura delle partizioni montante su /dev/sdaX con il comando lsblk. Tuttavia, per stessa ammissione dei developer, tale fix ha comportato un leggero rallentamento delle operazioni di selezione e lettura/scrittura del disco. Questo comportamento sarà corretto a breve nelle future build di archinstall.