Mark Zuckerberg ha puntato molto sul Metaverso ed ha pronosticato che in un futuro non molto lontano gli incontri di lavoro (e non solo quelli!) si terranno in spazi virtuali all'interno dei quali saremo tutti rappresentanti da degli avatar. Le cose si stanno effettivamente evolvendo in questa direzione, non ci sono dubbi, ma ad oggi, piuttosto che Meta, sembra che Apple stia costruendo qualcosa di effettivamente concreto al riguardo, con il suo presunto visore AR/VR e realityOS.
Apple: riunioni di lavoro in AR/VR con realityOS
Dichiarazioni aziendali, lanci di prodotti, brevetti e acquisizioni indicano infatti che Apple intende entrare a far parte a tutto tondo del mondo della realtà aumentata, virtuale e mista con un suo visore. Dovrebbe andarsi a basare su un sistema operativo proprietario denominato realityOS (a volte abbreviato come rOS), i cui riferimenti sono stati individuati nella build pre-relase di iOS 13, in un repository GitHub (che presumibilmente allude pure ad un simulatore del sistema operativo per sviluppatori) e anche nei log di caricamento dell'App Store.
I rumors suggeriscono che Apple lancerà il suo visore nei prossimi mesi, probabilmente nel 2024, e che questo consentirà di osservare il mondo circostante e di interagire con esso catturando video in tempo reale attraverso delle fotocamere e, dunque, sovrapponendo oggetti virtuali all'acquisizione ricavata. L'azienda di Cupertino starebbe però lavorando anche ad un prodotto più avanzato, maggiormente simile a dei normali occhiali e capace di sovrapporre oggetti virtuali AR al campo visivo naturale dell'utente.
Pare altresì che Apple voglia rendere centrale l'uso delle Memoji e di FaceTime per l'organizzazione e lo svolgimento delle riunioni virtuali. La cosa fantastica delle Memoji è che l'avatar trasmette le espressioni facciali della persona rappresentata direttamente in tempo reale, oltre che l'inclinazione della testa e i gesti, il tutto mentre parla con la voce dell'utente. La capacità di trasmettere comunicazioni non verbali senza dover apparire in video si rivela più pratica e confortevole rispetto al dover sostenere delle videochiamate in prima persona che vanno ad esporre gli utenti e possono risultare estenuanti e mettere a disagio.
In tal senso, sarebbe di fondamentale importanza pure l'uso della tecnologia SharePlay, consentendo agli utenti aziendali di condividere presentazioni e documenti durante riunioni virtuali.