Lo scorso febbraio Apple ha acquistato CUPS, portando sotto il suo marchio tutto il codice sorgente che è alla base di quasi tutte, se non proprio tutte, le distribuzioni Linux e la maggior parte dei sistemi BSD (MacOSX incluso).
Michael R. Sweet, il papà del Common Unix Printing System, ha precisato di essere stato assunto dalla casa di Cupertino, ma che continuerà a sviluppare e supportare CUPS secondo le licenze GPL2/LGPL2. Esattamente come prima. Solo che lo farà da dipendente Apple.
C´è qualcosa, però, che non convince. Innanzitutto l´annuncio è stato fatto con ben cinque mesi di ritardo, che informaticamente parlando non sono pochi. Inoltre è ben specificato che la licenza utilizzata resterà la seconda versione della GPL/LGPL alla quale, a chiarire ogni dubbio sulle intenzioni di Apple, è stata aggiunta una clausola, di cui riporto uno stralcio:
Software that is developed by any person or entity for an Apple Operating System [...] including but not limited to Apple and third party printer drivers, filters, and backends [...] shall not be considered to be a derivative work or collective work based on the CUPS program and is exempt from the mandatory source code release clauses of the GNU GPL.
Il software sviluppato da qualunque persona o entità per un sistema operativo Apple [...] incluso ma non limitato ad Apple e driver, filtri e backend di terze parti [...] non sarà considerato un lavoro derivativo o collettivo basato sul programma CUPS ed è esente dalla clausola obbligatoria della GNU GPL sul rilascio del codice sorgente.
In pratica, Apple si arroga la facoltà di non rilasciare il sorgente di eventuali programmi o driver basati su CUPS, quando la GPL prevede esattamente il contrario. Chissà cosa ne pensano alla FSF.