Purtroppo è così, lÂ’influenza aviaria colpisce anche il web design uccidendo fantasia, creatività e originalità .
Responsabile è un virus noto come Sottocosto100 che prende il nome dalla sua tendenza al ribasso, sino a proporre siti a 100 euro, con la scusa che in fondo basta che lo stesso sia funzionale e che vi sia posto per i contenuti.
Numerosi scienziati stanno studiando il fenomeno, ma pare che dai polli, originario oggetto della grave malattia, il virus mediante una mutazione sia passato al mondo virtuale, percorrendo allÂ’inverso la strada che solitamente vede lo spostamento dei fenomeni dal virtuale al reale.
Quali sono i sintomi? Le prime avvisaglie sono costituite da un irresistibile desiderio di avere un sito a tutti i costi, indipendentemente dal fatto che si abbia o no un tema da trattare. Spesso si osservano effetti collaterali anche sui blog, che nascono senza aver nulla da dire, giusto perché occorre esserci.
Altro effetto, gravissimo, è lÂ’assoluto appiattimento, sotto la scusa della facilità dÂ’uso e la massificazione di un prodotto che dovrebbe essere dellÂ’ingegno. Sottocosto100 annulla lÂ’originalità , inghiottendo le menti dei creativi, anzi, fagocitando i creativi stessi.
I primi sintomi da aviaria web si sono notati sin dal 1999, quando finita lÂ’epoca della prima bolla, gli ammalati contrassero il virus a causa del contatto non protetto coi consulenti portatori sani del male. Essi sostenendo che per guadagnare bastava avere un sito, aggiungevano che per avere il sito non bisognava spendere decine e decine di milioni. A quella originaria affermazione, indubbiamente corretta, seguì purtroppo una escalation che portà alla degenerazione. Oggi molti sono affetti dalla malattia e Sottocosto100 è sempre più virulento.
A nulla possono le strenue resistenze di chi invoca che la creatività conta, che deve essere pagata e che un sito può e deve essere originale pur essendo funzionale, usabile ed accessibile.